sabato 14 dicembre 2013

Repubblica Dominicana: i colori dell?Eden - DOVE - Corriere.it

Relax e cultura nel Mar dei Caraibi, per un tour che parte dalle spiagge bianche di Boca Chica e arriva al cuore più antico di Santo Domingo, città Unesco. A prezzi da bassa stagione



Il sole bacia la Repubblica Dominicana e la trasforma ogni giorno in un Eden dai colori sono brillanti, scaldati dal clima Tropicale tutto l'anno. Non servono altre ragioni per mollare la scrivania e volare in questa oasi del Centro America. Da maggio a ottobre il clima è caldo (fino a 34° C), ideale per chi vuole abbandonarsi alle spiagge candide di Boca Chica o alla divertente Santo Domingo, con il suo centro storico in stile coloniale e la zona del porto, il cuore più antico della città, dal 1990 iscritto al Patrimonio Mondiale Unesco.


Perché è un angolo di Paradiso?
Considerata la più bella di tutto il Paese, a sole due ore di pullman da Santo Domingo, è la bianchissima spiaggia del piccolo villaggio di pescatori di Bayahibe. All'interno del Parco Nazionale dell'Est vi troverete di fronte ad una sabbia finissima, dove un mare cristallino e le palme di un verde intenso convivono armoniosamente con le piccole abitazioni caraibiche. L'escursione da non mancare è all'Isola di Saona: appena 110 chilometri per 450 abitanti che vivono di prodotti della pesca e del piccolo mercatino di prodotti artigianali. Da non perdere è anche Boca Chica, a pochi chilometri dalla capitale, una delle località balneari più rinomate (e affollate): la sua costa di sabbia bianca è protetta dalla barriera corallina, che agisce da frangiflutti creando una sorta di piscina naturale, consigliata agli appassionati di snorkeling. Sul bagnasciuga, venditori ambulanti e pescatori offrono oggetti di artigianato, sigari e pesce freschissimo, spesso fritto sul momento. Se preferite mangiare letteralmente "sull'acqua" scegliete il  ristorante Boca Marina  (Prolungacion Duarte 12/A, tel. 001.809.6886810, menu 20?): i tavoli sono disposti sulla piattaforma in legno, una palafitta sull'oceano. Il cuore animato dell'isola resta Santo Domingo con El Malecòn, il lungomare lungo ben 14 chilometri, che va dai palazzi coloniali fino al Faro di Colombo, la via principale della movida, in cui si balla merengue tutto l'anno. Per provare c'è El Conuco (Casimiro del Moya 152, tel. 001.809.6860129, menu: 15 ?) a pochi isolati dal mare, è il posto migliore per chi è appassionato di balli latino-americani e vuole assaggiare i piatti creoli, insaporiti dalle migliori spezie dell'isola con cayennazenzero cannella, mentre ballerini professionisti si scatenano al ritmo di salsa e bachata.

La proposta da sogno con Doveviaggi.it
Per abbandonarsi al puro relax si può ritagliare il proprio angolo dell'isola prenotando al Viva Wyndham Dominicus Beach, che si affaccia sull'altrettanto bella isola di Catilina, a La Romana, un ambiente idilliaco immerso nella natura intatta, da completare per gli amanti del benessere nella superattrezzata Metamorfosi Spa. Farsi massaggiare guardando una splendida baia dai vetri della Spa del Gran Bahía Príncipe Bávaro Resort's Spa è un sogno possibile: il panorama è Punta Cana, l'estremità orientale che si tuffa tra l'Oceano Atlantico e il Mare del Caribe, con spiagge di morbida sabbia candida e una riserva naturale rigogliosa dove abbandonarsi all'ozio e alla pace dei sensi. Nel piccolo paradiso dell'albergo, immerso in giardini tropicali, il centro benessere offre trattamenti e un'area con sauna, vasche e docce Vichy. 
Occasioni immobiliari in Repubblica Dominicana su Luxury & Tourism

venerdì 13 dicembre 2013

Come si sta evolvendo il mercato immobiliare brasiliano? Ecco come la pensa l'esperto Guido Bartolomei -di Giorgia Perbellini per www.luxuryandtourism.it


Oggi ho deciso di approfondire la conoscenza del mondo immobiliare brasiliano insieme a Guido Bartolomei, immobiliarista e blogger, che da qualche anno ha lasciato il mondo della finanza per dedicarsi anima e corpo a un progetto immobiliare nel paese sudamericano.
Partiamo da un recente articolo del quotidiano di economia Valori.it.

"La continua crescita del settore azionario negli Stati Uniti e dei prezzi immobiliari in Brasile potrebbero alimentare una pericolosa bolla finanziaria. A dirlo alla rivista tedesca Der Spiegel è Robert Shiller, il co-creatore dell’indice dei prezzi immobiliari di Standard & Poor’s (il S&P/Case-Shiller SPCS20), che nel 2013 si è aggiudicato il Nobel per l’Economia.
Robert Schiller

Negli Stati Uniti la bolla dell’azionario sarebbe particolarmente minacciosa anche perché si andrebbe a insediare in un’economia ancora vulnerabile, ha spiegato l’economista. E a essere particolarmente sopravvalutati sarebbero i settori della finanza e della tecnologia. Ma bisogna guardare con attenzione anche ai prezzi immobiliari a Rio de Janeiro e San Paolo, che negli ultimi cinque anni hanno segnato un boom".

Cosa ne pensi della bolla immobiliare ipotizzata da Robert Shiller? E' reale o è tipica di tutti i paesi che si stanno emancipando velocemente?

La fonte è autorevole ma il discorso che fa generico, mentre nella mia vita professionale ho imparato che è importante essere specifici. I prezzi a Rio de Janeiro e San Paolo hanno ormai raggiunto livelli oltre i quali è difficilmente pensabile andare, ma il Brasile non è soltanto Rio o San Paolo. Stiamo parlando della quinta estensione territoriale al mondo. Ci sono zone bellissime,specialmente nel Nord Est, dove la natura incontaminata incontra l’oceano, dove il sole splende 365 giorni l'anno e dove il turismo si sta moltiplicando proprio in questi ultimi anni. Qui le potenzialità immobiliari sono enormi, il mercato è tutto da creare con una domanda crescente: questi mi sembrano i presupposti per iniziare un investimento con ritorni molto interessanti, sia dal punto di vista dell’eventuale affitt,o sia dal punto di vista della pura rivalutazione dell’immobile.

Le Cascate di Iguacu
Tu che sei entrato nel mondo dell'immobiliare brasiliano da qualche anno, hai notato il vertiginoso aumento dei prezzi di cui si parla?

Negli ultimi 10 anni l’aumento è stato esponenziale ed è andato di pari passo con la crescita economica del Brasile. A beneficiarne sono state soprattutto le grandi aree urbane e le località che per prime si sono sviluppate dal punto di vista turistico. D’altro canto, questa situazione era ragionevolmente inevitabile, visto che la crescita della classe media Brasiliana, è stata incredibile. Nel 2012 il 56% della popolazione rientra nella classe media (nel 2005 era il 34%). Per meglio rendersi conto, negli ultimi 7 anni  un numero di persone pari alla popolazione italiana è entrata a far parte della classe media. Come è accaduto in Italia negli anni del boom economico, questo processo ha incrementato notevolmente le esigenze e di conseguenza i consumi. Sappiamo benissimo che queste sono condizioni straordinarie per dare inizio a un lungo trend di crescita del mercato immobiliare.


I prossimi mondiali di calcio e Olimpiadi, che si terranno entrambi in territorio brasiliano, pensi abbiano contribuito in qualche modo ad accelerare progetti di edilizia statale e privata?

Considero questi eventi come politici e non limitatamente sportivi, proprio perché portano con loro tanti progetti infrastrutturali dei quali il Brasile ha enormemente bisogno.
Il popolo brasiliano per certi aspetti è molto simile al nostro: non mancano  ritardi e disagi e di sicuro alcuni progetti rimarranno cattedrali nel deserto. Nel complesso però, il solo polverone mediatico farà conoscere meglio un paese che tutti conoscono quasi esclusivamente per il calcio.

Dal tuo punto di vista e dalla tua esperienza, quali sono le carte vincenti che hanno portato il Brasile ad essere attualmente in forte crescita economica? 

Stiamo parlando della sesta potenza mondiale con 196milioni di abitanti. Per comprendere meglio le potenzialità di questo paese, credo sia importante lasciarsi condizionare dai numeri:
   Il 46% della popolazione ha meno di 26 anni
   Il debito pubblico è al 30% del Pil
   La disoccupazione è al  minimo storico (5,5%)
   La crescita media del turismo in entrata è del 18,46% contro la media mondiale che è del 7%
   Su 196 milioni di abitanti ci sono 264 milioni di cellulari
   Un Brasiliano è alla guida del WTO.
   Il prossimo anno si terranno i Mondiali di calcio
   Nel 2016 ci saranno le Olimpiadi
Se questi non sono presupposti per fare buoni investimenti immobiliari...
Poi vale sempre la regola aurea: affidarsi solo a persone preparate che conoscano bene il mercato.


 di Giorgia Perbellini per LuxuryandTourism


In Franciacorta domanda estera per le ville di lusso, ma lunghi tempi di trattativa -casa24.ilsole24ore.com


Un fascino da "piccola Toscana" con un ampio margine di potenzialità inespresse. Questo il biglietto da visita, anche in chiave internazionale, della Franciacorta, la zona di colline e vigneti tra Brescia e l'estremità sud del Lago d'Iseo, che sta vivendo un mercato abitativo mai come in questo momento "a due velocità".Da un parte c'è il grosso dell'offerta, concentrata su immobili di fascia media, in fase di stagnazione per volumi di vendita e che sta perdendo terreno in fatto di prezzi. Dall'altra ci sono gli immobili di pregio e le proprietà super esclusive, dove si respira tutt'altra aria, ma che se sommate non rappresentano una fetta oltre il 10-15% delle compravendite totali chiuse.
«Sul segmento che va indicativamente dai 400mila al milione di euro le richieste non mancano», racconta Margherita Bombardieri, agente Engel & Völkers da circa un anno operativa nell'area Franciacorta e lago d'Iseo. Il grosso della domanda arriva soprattutto dalla clientela "locale" (compresi bresciani o milanesi in cerca di prima o seconda casa) e si concentra sulle cascine e sulle abitazioni d'epoca (ristrutturate o da ristrutturare ad hoc) che si trovano in località come Erbusco, Cortefranca, Adro, Iseo e Rovato (quest'ultima al limite della Franciacorta, ma a livello logistico comoda da raggiungere da Brescia o Milano). In alternativa piacciono le ville di ultima generazione (domotiche e con performance energetiche di classe A): qui la scelta è tutt'altro che vasta e il grosso dell'offerta si concentra nella zona del golf Cortefranca. Pochissimo ricercate, al contrario, le ville costruite negli anni 70-80: «In questo caso - segnala Bombardieri – è solo la posizione, magari vista lago o con una panoramicità particolare, a permettere a queste proprietà di trovare un acquirente interessato».
Prevalentemente straniera (soprattutto olandesi, inglesi, tedeschi, austriaci e svizzeri) e a caccia della classica seconda casa da vacanza la clientela che punta sulle sponde del lago di Iseo. Le trattative in questo segmento tirano in lungo (minimo un anno dal cartello vendesi alla firma dal notaio), con prezzi che anche in questo caso hanno ceduto un po' (dal 10 al 15% nel giro di un anno). 
Una nicchia della nicchia sono, infine, le proprietà di altissimo pregio (valore di riferimento indicativo dai 2 milioni di euro in su): tra ricerca del "pezzo" giusto e del prezzo giusto (su cui si tratta tantissimo) possono passare anche a 2 anni. L'offerta non manca e va dal palazzo del '400 o '500, alle cascine storiche. Raro l'acquirente locale, o comunque italiano, che possa permettersi cifre del genere: «la domanda a questi livelli ha quasi esclusivamente dinamiche internazionali - conclude Bombardieri -. Sono soprattutto i compratori russi e cinesi ad avvicinarsi a questo tipo di investimento».

Tornando invece alla fascia medio bassa, nell'area entro i 15 chilometri di distanza da Brescia, che include località come Gussago, Cellatica, Paderno e Rodengo Saiano, i prezzi hanno segnato in media un ribasso del 2,3% nel giro di un anno, come segnala un report Tecnocasa sulla zona. L'edilizia residenziale nuova va dai 1.800 ai 2.300 euro al mq; l'usato invece si vende dai 1.300-1.800 euro, sempre al metro quadro. 
La domanda – certamente in calo rispetto agli anni passati, ma migliore dal punto di vista della mutuabilità da parte delle banche – si concentra sui trilocali dai 150 ai 180 mila euro. In alternativa su villette a schiera per budget superiori ai 300mila euro. Più netto il calo dei prezzi (-6% rispetto al 2012) registrato su un altro versante della Franciacorta, quello più vicino al lago di Iseo, nella fascia che va da Iseo a Provaglio, Clusane e Paratico. Qui il budget medio di spesa si abbassa a 100-150mila ero nel caso di prima casa (mentre se si tratta di acquisto di seconda casa la capacità di spesa si alza un po', raggiungendo anche i 200-250mila euro).


Canoni d'affitto in crescita fino al 10% nelle città tedesche: il governo potrebbe intervenire -casa24.ilsole24ore.com

È in crescita costante il mercato degli affitti in Germania con picchi del 10% di aumento annuo a Monaco e dell'8% nella capitale Berlino dove però i prezzi medi sono più contenuti rispetto alla città bavarese e ad altri grandi centri come Francoforte, Stoccarda e Amburgo.
Grazie a un'ecomomia che si è rimessa in moto e sta creando posti di lavoro, le previsioni sono di un ulteriore incremento dei valori anche perché la domanda di nuovi alloggi è destinata a rimanere elevata, a quota 250mila, al di sopra dell'offerta.

«Nel 2013 il Paese chiuderà con 230mila unità abitative in più ma se il divario tra domanda e offerta si sta assottigliando – spiega Paola Gianasso di Scenari Immobiliari – va ricordato che negli anni precedenti il gap è stato maggiore, con 200mila nel 2012 e 183mila nel 2011». Un fattore che contribuisce a creare pressioni al rialzo dei canoni, insieme al basso tasso di proprietà dei tedeschi: solo il 42% possiede la casa in cui vive, percentuale che precipita al 18,5% a Berlino. Non a caso proprio nella capitale si sono verificati, tra il 2011 e il 2013, gli aumenti più vistosi. Non a caso soprattutto nella metropoli dell'Est la battaglia per un calmieramento dei canoni è stata intensa durante la campagna elettorale e con l'accordo tra Cdu e Spd sulle larghe intese potrebbe vedere la luce una legge che limiterà gli aumenti degli affitti. Sempre che il patto di Grande Coalizione venga approvato dai 470mila iscritti al partito socialdemocratico chiamati a un referendum che si conclude oggi e il cui esito dovrebbe conoscersi sabato.
«Il mercato tedesco è sempre stato favorevole ai locatari – spiega Gianasso – ed è sempre stato esercitato un contenimento dei prezzi. Esiste infatti una legge che impone un tetto all'aumento degli affitti». Nel patto di coalizione è inserita la proposta di rendere più stringenti i limiti. Lo spiega Martin Boelter di Gateberlin, società di consulenza immobiliare. «Gli incrementi per i nuovi contratti non potranno superare il 10 per cento. La buona notizia, per gli investitori, è che si applica soltanto agli appartamenti esistenti e non alle nuove costruzioni. Rimane, inoltre, il tetto del 15% di aumento in tre anni mentre all'inizio si era discusso un allungamento a quattro anni». Il pacchetto sulla casa, commenta Boelter, è «alquanto vago» e all'ultimo momento sono stati cancellati incentivi fiscali per i nuovi progetti immobiliari e due miliardi di detrazioni destinati alle ristrutturazioni per l'efficienza energetica.
Il passo indietro su proposte che avrebbero inciso sul fronte dell'offerta dovrebbe mantenere alta la pressione su prezzi di immobili e affitti. Ma, sottolinea Boelter, quel che più conta è che il livello dei rendimenti si mantiene per il momento stabile. La media tedesca è scesa leggermente dal 4,8% del 2009/2010 al 4,4% del 2013; i rendimenti più alti si registrano in città medie come Lipsia e Magdeburgo, dove arrivano al 5%; a Berlino sono del 3,9%, a Monaco del 3,2 e ad Amburgo del 3,5 per cento.
«Data la mancanza di investimenti pubblici e il venire meno degli incentivi, i costruttori saranno più riluttanti a entrare nel mercato e questo contribuirà a tenere alta la domanda di alloggi soprattutto nelle grandi città». I prezzi, dunque, potrebbero ulteriormente salire, in particolare a Berlino dove sono tuttora bassi. Nell'ultimo anno si è verificato un aumento del 10,5% nella capitale rispetto all'8,4% nazionale. I rendimenti, dunque, rischiano di andare incontro a un contenimento qualora gli affitti non tenessero il passo dei prezzi di vendita. «La previsione – conclude il consulente – è che l'apprezzamento dei valori immobiliari possa però compensare, con la crescita del capitale, quello che si dovesse perdere nel rendimento da canone». La capitale tedesca, come molte altre città, è l'opinione di Giovanni Longhi di FronLine Berlin, «resta un buon investimento, soprattutto per la solidità dell'economia reale che sostiene il mercato immobiliare e permette una crescita sana e sostenibile». Senza guadagni eccezionali, forse, ma al riparo da bolle.

giovedì 12 dicembre 2013

Il Wrigley Building di Chicago si rinnova: rinasce il grattacielo del re dei chewing gum -ilghirlandaio.com

Lo storico Wrigley Building, una delle stelle del Magnificent Mile diChicago, sarà rimodernato grazie agli sforzi di un costruttore: il progetto di 70 milioni di dollari, inclusi 12milioni di agevolazioni fiscali, è quasi pronto. Il rinnovamento dell’edificio rientra nell’espansione del distretto commerciale della città del vento. 

Dietro il progetto, la BDT Capital Partner una società di consulenze fondata nel 2009 da Byron Trott, un ex president edu una banca di investimenti di Goldman Sachs, e un a former vice chairman of investment banking at Goldman Sachs, e un consigliere per Warren E. Buffett. La società di Trott è specializzata nella consulenza di business gestiti da famiglie, come per esempio i Pritzker (che possiedono la catena di hotel Wyatt), i Mars (che possiede la compagnia che produce l’omonima barretta) e i Wrigley, noti per le gomme da masticare.

Per un secolo, l’edificio, che si trova sulla North Michigan Avenue, è stato associato alla compagnia di William Wrigley, il re dei chewing gum d’Oltreoceano. Un po’ più a Nord del Chicago River, il complesso formato da due torri gemelle è di un bianco splendente ed è in restauro da oltre un anno. Dopo che la Mars ha acquisito la compagnia nel 2008 e ha venduto l’edificio alla società di Trott per 33 milioni, la Wrigley ha cambiato sede. La facciata barocca dell’edificio è stata rinnovata lo scorso anno e tutte le sue finestre sono state cambiate. 

Una delle maggiori sfide di Trott resta duplicare lo spazio espositivo del complesso fino a toccare i 65mila piedi quadrati nel primo e nel secondo piano creando una galleria di negozi nello spazio fra le due torri. Il grattacielo, che continuerà a essere noto come Wrigley Building, è stato completato nel 1924 ed è uno dei più amati della città. “Ci sono pochi posti a Chicago di cui si può non conoscere l’indirizzo, il Wrigley è uno di questi” ha detto al NY Times Ari Glass, il vice presidente esecutivo della Zeller Realty, la società che si occupa del restauro dell’edificio, fra gli altri partner anche i co-fondatori di Groupon, il sito delle offerte, Eric Lefkofsky e Brad Keywell.

Dagli uffici di Trott si riesce a vedere l’orologio del Wrigley, ispirato alla Giralda di Siviglia: “È uno degli edifici simbolo di Chicago, e uno dei nostri più importanti clienti (la famiglia Mars, ndr) si è fidato di noi per gestirlo e trattarlo come loro avrebbero voluto per i prossimi 20 anni”. Lo spazio di vendita aggiuntivo è a conoscenza dei prezzi di affitto dei piani terra lungo Michigan Avenue, circa 500 dollaro a piede quadrato. Al contrario, gli uffici nella stessa zona si possono affittare solo per 30-40 dollari per piede quadrato. 

Fra i primi interessati agli spazi commerciali del Wrigley, Walgreens, la più grande catena di prodotti farmaceutici degli States. Walgreens ha affittato uno spazio commerciale di 28mila piedi su due livelli. 

Gli affitti degli uffici, invece, procedono a rilento soprattutto a causa degli spazi troppo piccoli: 9.500 piedi quadrati nella torre Sud e 19.700 piedi quadrati in quella Nord. Il rinnovamento del Wrigley Building è il primo progetto della società di Trott.

ITALIA CHIAMA ITALIA - Santo Domingo, fare impresa nella Repubblica Dominicana - Anche la redditività degli immobili è sorprendente se paragonata ai valori europei: si arriva fino al 10% annuo sull'importo investito







Anche la redditività degli immobili è sorprendente se paragonata ai valori europei: si arriva fino al 10% annuo sull'importo investito
Rientrano i cittadini che avevano deciso di tentare fortuna all'estero. Le agenzie immobiliari assumono dipendenti russi madrelingua, tanti sono i clienti che si presentano per un acquisto immobiliare. Gli spagnoli sono in assoluto i primi investitori immobiliari. Anche noi con calma ci stiamo arrivando. Non parliamo di un mondo parallelo ma della Repubblica Dominicana che piano piano, senza fare scalpore, sta diventando un'eccellenza del Sud America.
Certo il clima, l'oceano e le spiagge fanno già molto, ma da soli sarebbero le motivazioni sufficienti per passarci una vacanza, non per decidere di investire in questo Paese. Invece c'è di più. Nel 2004 è nato l'accordo Dr-Cafta che consente attualmente ai dominicani di commerciare senza imposizioni doganali con gli altri paesi caraibici e con gli Stati Uniti. Nel 2005 si arriva anche a un accordo, ampliato nel 2010, tra il Mercosur (il mercato dei Paesi del Sud America) e la Repubblica Dominicana, che ha permesso a quest'ultima di iniziare un commercio di libero scambio con i paesi membri tra cui Brasile, Argentina, Uruguay e Venezuela. Ma la spinta decisiva è arrivata con il Presidente Danilo Medina, in carica dal 2012, che si sta fortemente impegnando per elevare lo standard di vita della popolazione e per attirare di conseguenza nuovi investitori. Non per niente è uno dei volti più amati del Sudamerica, con il consenso dell'80% della popolazione.
Una delle prime iniziative del governo Medina è stata quella di aumentare le cosiddette zone franche: continua a leggere su Italia chiama Italia

Immobili & tasse, atto finale per l’anno terribile dell’Imu -corriere.it

Dopo un estenuante balletto politico-parlamentare, per i proprietari immobiliari è arrivato, purtroppo, il momento della resa dei conti. Entro lunedì prossimo, 16 dicembre, va versato il saldo dell’Imu. Confermata l’esenzione per l’abitazione principale e relative pertinenze (una per tipo), si dovrà pagare il saldo per le seconde case, per gli immobili affittati o sfitti e per quelli dati in uso gratuito ai familiari (salvo esonero specifico), per i terreni e per tutti gli altri immobili. L’operazione non è complicata, ma bisogna procedere con cura.
Come prima cosa va calcolata l’imposta dovuta per l’anno 2013 in base alle aliquote deliberate dal Comune. Purtroppo gli enti locali hanno tempo fino a oggi, 9 dicembre, per decidere l’entità del prelievo. Una vera assurdità aver previsto un termine così vicino alla scadenza di pagamento. Dal totale così calcolato va detratto l’importo versato a giugno (vedi un esempio di calcolo), pari al 50% di quanto pagato l’anno scorso. Il saldo da versare è spesso superiore all’acconto di giugno, poiché tanti Comuni alle prese con i vincoli di bilancio hanno aumentato le aliquote, soprattutto quella ordinaria dello 0,76% che può essere stata portata fino all’1,06%.
Gli obbligati 
Devono versare l’Imu tutti i proprietari di immobili e i titolari di un diritto reale di godimento, come l’usufruttuario o chi ha il diritto d’abitazione, uso, enfiteusi e di superficie. L’imposta va versata anche dalle società per gli immobili posseduti, anche se utilizzati nell’esercizio della propria attività, con la sola eccezione degli immobili merce costruiti per la vendita.

Se ci sono più comproprietari — o più contitolari di un diritto reale — l’Imu va pagata da ciascuno in proporzione alla propria quota e con versamenti separati. Per gli immobili in locazione finanziaria paga l’utilizzatore e non la società di leasing.
Su cosa si paga 
L’Imu si applica a qualunque immobile, fatte salve l’abitazione principale e relative pertinenze e gli altri casi di esenzione previsti dalla legge (o dalla delibera comunale che può assimilare alcune fattispecie all’abitazione principale). Ed è quindi dovuta su: 
• fabbricati; 
• aree fabbricabili (conta il valore commerciale al 1° gennaio 2013); 
• terreni, compresi quelli incolti e gli orticelli, tranne quelli posseduti e condotti dall’imprenditore agricolo o coltivatore diretto. Per i terreni l’Imu paga solo dal 1° luglio (per il primo semestre valeva l’esenzione) (vedi tabella).

Per i fabbricati in corso di costruzione o di ricostruzione, oppure oggetto di interventi di radicale recupero edilizio l’Imu si applica sull’area fabbricabile fino alla data di ultimazione dei lavori, ovvero, se antecedente, di utilizzo del fabbricato.
Abitazione principale 
L’Imu 2013 non è dovuta. C’è ancora il rischio di dover pagare qualcosa a gennaio 2014, per i contribuenti dei Comuni (tra cui molte grandi città come Milano, Roma, Napoli e Torino) che hanno deliberato — rispetto alla misura base del 4 per mille — un aumento dell’aliquota. A meno che nel frattempo il governo o il Parlamento non trovino altre soluzioni. Ma di questo parleremo meglio nelle prossime settimane quando il quadro normativo sarà più definito.

Ai fini Imu per abitazione principale si intende un’unica unità immobiliare ad uso abitativo, nella quale il contribuente e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Le due circostanze devono coesistere. L’abolizione del saldo Imu, così come avvenuto per l’acconto di giugno, non vale per le abitazioni di maggior pregio, quelle di categoria A/1 (immobili signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi) anche se utilizzate come abitazione principale.
Nel caso in cui i coniugi abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nello stesso Comune, le agevolazioni per l’abitazione principale e le pertinenze si applicano per un solo immobile e quindi il beneficio spetta soltanto a uno dei coniugi. Se gli immobili sono ubicati in comuni diversi, invece, l’esenzione spetta per l’abitazione di entrambi i coniugi.
L’esonero dall’Imu vale anche per le pertinenze dell’abitazione principale, che possono essere: un’unità immobiliare classificata come C/2 (cantina, soffitta o locale di sgombero), sempre che non vi sia un locale con le stesse caratteristiche censito unitamente all’abitazione come vano accessorio di quest’ultima; un’unità immobiliare classificata come C/6 (box o posto auto); un’unità immobiliare classificata come C/7 (tettoia).
Entro il massimo di una pertinenza per categoria catastale (C2, C6 e C7) il contribuente ha la facoltà di individuare a quali applicare l’esenzione. Se, per esempio, possiede 3 pertinenze di cui una cantina e due box, potrà beneficiare dell’aliquota agevolata per la cantina e per uno solo dei box.
La base imponibile 
La determinazione della base imponibile varia a seconda della tipologia di immobile. Si parte sempre dalla rendita catastale attribuita all’immobile al 1° gennaio dell’anno, rivalutata del 5% come in passato.

Per trovare la rendita si può consultare il rogito o una visura catastale recente. La rendita si può ottenere anche dalla dichiarazione dei redditi, quadro RB del modello Unico o quadro B del 730. Attenzione, però, perché in Unico si indica la rendita già incrementata del 5% (non occorre quindi rivalutarla), mentre nel 730 è segnato l’importo base (quindi ancora da maggiorare).
La rendita rivalutata va poi moltiplicata per il relativo coefficiente moltiplicatore che varia a seconda del tipo di immobile (vedi tabella). I moltiplicatori principali sono 160 per le abitazioni — gruppo catastale A, esclusa A/10 (uffici) — e le unità immobiliari delle categorie C/2, C/6 e C/7 (cantine, solai, box, posti auto, tettoie); 80 per gli uffici (A10); 65 per i fabbricati del gruppo catastale D (opifici, alberghi e teatri), esclusi i D/5 (nel 2012 era 60); 55 per i fabbricati della categoria C/1 (negozi e botteghe).
Al totale così ottenuto si applicano le aliquote previste dal comune.
E’ prevista una riduzione del 50% della base imponibile, per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, per il periodo dell’anno in cui sussistono tali condizioni, da accertare da un tecnico comunale.
Per i terreni il valore imponibile si ottiene moltiplicando il reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio, rivalutato del 25% e moltiplicato poi per 135.
Le aliquote 
Al fine di non incorrere in errori e tenere conto delle situazioni più rilevanti — soprattutto per le aliquote spesso differenziate all’interno del singolo Comune — occorre verificare con attenzione le delibere e i regolamenti per individuare le singole tipologie personali. 

Vieri truffato. Asta immobiliare truccata, persi 3 mln di euro -fantagazzetta.com

Una truffa vera e propria, che gli ha causato undanno economico di circa 3 milioni di euro: vittima illustre di turno Bobo Vieri, per fatti oramai risalenti a più di dieci anni fa e smascherati oggi dalla magistratura romana. Una banda di truffatori di sei persone ha infatti tra il 2001 ed il 2006 orchestrato una serie di aste immobiliari truccate, spacciando la vendita di appartamenti in pieno centro di Roma come il possibile affare della vita. I malcapitati di turno erano quindi convinti a versare ingenti somme di denaro per accapparrarsi gli immobili: ma era tutta una truffa.

Tra le vittime anche Bobo Vieri si diceva, il cui danno economico in seguito alle aste truccate ammonterebbe a circa tre milioni di euro. Le accuse a vario titolo per i truffatori sono molteplci, dal reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa al millantato credito, dalla contraffazione di atti pubblici alla sostituzione di persona, come riportato da Sport Mediaset. Molti di questi reati rischiano, visto il lungo tempo passato, di finire in prescrizione: una beffa ulteriore per Bobo e tutte le altre vittime raggirate.

Immobiliare: i rendimenti nelle maggiori città -trend-online.com

L'Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa ritiene che nel primo semestre del 2013 l’analisi dei rendimenti delle abitazioni nelle principali città italiane ha confermato la stabilità del trend degli anni precedenti. Il rendimento annuo lordo si è attestato infatti intorno al 4,1%.
L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha messo a confronto le dinamiche di crescita delle quotazioni degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dagli inizi del 2007 fino al primo semestre del 2013. L’analisi effettuata ha preso in esame le 10 grandi città italiane.
Tra le grandi città quelle che hanno il rendimento annuo lordo da locazione più elevato sono Verona (5,4%) e Palermo (5,1%).

CITTA’ RENDIMENTO ANNUO LORDO (%)
Bari 4,2
Bologna 4,0
Firenze 3,9
Genova 3,9
Milano 4,0
Napoli 3,5
Palermo 5,1
Roma 3,6
Torino 3,7
Verona 5,4
La curva dei prezzi è stata calcolata facendo riferimento alle variazioni dei valori dei trilocali "medi usati" effettivamente compravenduti. Invece, per definire l’andamento delle variazioni dei canoni di locazione si sono presi a modello i bilocali.
Come si può notare i rendimenti si sono stabilizzati nel corso degli anni. Questo conferma che il mattone è un investimento valido al di là dei cicli di mercato.

mercoledì 11 dicembre 2013

Tasse casa insopportabili in Francia, Grecia e Italia -a-realestate.it

"La tassazione sulla casa è insopportabile in Francia, Grecia e Italia. Molti sono costretti a vendere i loro beni al fine di pagare le tasse con una chiara violazione del diritto di proprietà, che è un fondamentale diritto umano". Sono le conclusioni di uno studio presentato oggi dall'Unione internazionale della proprietà immobiliare (Uipi) durante un convegno a Genova promosso in occasione della Giornata internazionale della proprietà. "La proprietà immobiliare - prosegue - rimane di gran lunga la più gravata di tasse, imposte e contributi. Anche se la politica della Commissione europea è di aumentare le imposte a favore di un miglioramento delle economie nazionali, l'eccessiva tassazione degli immobili può causare effetti disastrosi e conseguenze sulla società. L'eccessiva tassazione dei beni immobiliari nei paesi che cercano di affrontare gli effetti della crisi finanziaria e del debito ha poi un impatto negativo per l'economia". Secondo Stratos Paradias, presidente Uipi, "in Italia è applicata sugli immobili una tassazione gravissima che i proprietari spesso non possono pagare".