sabato 7 dicembre 2013

Interessante guida sull'IVIE di Altalex .com



L'IVIE, acronimo di Imposta sul Valore degli Immobili detenuti all’estero, è un tributo la cui ratio è quella di sottoporre a tassazione il possesso, da parte della persona fisica fiscalmente residente in Italia, di un immobile sito in un Paese estero.




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venerdì 6 dicembre 2013

Francia: diocesi vende chiese su sito annunci online -a-realestate.it

Davvero tutto si può comprare e vendere su internet: in Francia la diocesi di Bordeaux ha scelto di mettere in vendita due chiesette sul popolarissimo sito francese di annunci gratuiti online Leboncoin.fr. Una decisione che scandalizza e sorprende buona parte dei parrocchiani. "La chiesa ha sempre meno risorse finanziarie e deve sempre più affrontare delle scelte", ha spiegato alla stampa transalpina Jean Rouet, vicario generale della diocesi di Bordeaux. "Posso capire l'emozione delle famiglie - ha aggiunto - ma la realtà è questa. La vendita del patrimonio e i doni sono la nostra sola risorsa". Secondo il quotidiano 20 Minutes, una transazione è già in corso e l'acquirente dovrebbe essere un promotore immobiliare. Le due cappelle messe in vendita non sono quasi più frequentate. La chiesetta del Cristo Redentore, a Talence, è chiusa da due anni. La stampa francese precisa che i due siti saranno venduti rispettivamente a 650mila e 500mila euro. Il ricavato servirà a effettuare lavori di ristrutturazione in altre due chiese della diocesi che invece sono sempre aperte ai fedeli.

Vado ai Caraibi per fare business - espansioneonline.it

L’obiettivo è ambizioso: raggiungere i 10 milioni di turisti in dieci anni. Il che significa più che raddoppiare l’attuale flusso di visitatori della Repubblica Dominicana: il 2013 si chiuderà con circa 4 milioni di presenze di turisti stranieri. «Ho sempre sostenuto che il turismo sarà il motore dello sviluppo nazionale», ha detto subito dopo la sua elezione, avvenuta nel 2012, il presidente Danilo Medina. «I 10 milioni di turisti all’anno è il risultato principale da raggiungere nel prossimo decennio, attraverso una serie di progetti coordinati. La legislazione vigente sarà adattata alle necessità dei piani di sviluppo. Creeremo le condizioni per attrarre una nuova ondata d’investimenti nel settore, così come canalizzeremo nuove fonti di finanziamento per stimolare gli investimenti privati nel turismo. Svilupperemo il nostro marchio-paese, con un piano di marketing aggressivo. Favoriremo il settore delle crociere con progetti in grado di attrarre il mercato, anche per fare della Repubblica Dominicana una piattaforma di accesso ai Caraibi».

«Gli spot, affissioni e pubblicità, sbarcati ormai anche sugli autobus di New York, dicono: Dominican Republic has it all. E vogliono comunicare che da noi non ci sono solo spiagge candide, circondate da palme,  che fronteggiano un mare trasparente. Qui c’è cultura, sport (non solo il golf), trekking, artigianato, città e paesi da visitare e una natura unica da vivere da vicino», spiega Lorenzo Sancassani, direttore provinciale del Turismo di Puerto Plata, città del nord dell’isola, dove attraccò Colombo nel 1492. Italiano con doppio passaporto, imprenditore immobiliare, Sancassani è impegnato a portare avanti partnership pubblico-privato per lanciare una nuova immagine della zona di Puerto Plata. «Per svilupparci come vuole il presidente e come vogliamo noi, bisogna andare al di là della formula “all inclusive”, che mantiene il turista all’interno delle strutture alberghiere», dice Sancassani al margine di una fiera che propone Puerto Plata come meta di turismo attivo (knite surfing, bici, trekking, rafting). «Dobbiamo offrire al turista un ventaglio ampio di incontri con la cultura dominicana: dal merengue all’artigianato, dalla cucina tipica alla lavorazione dell’ambra, del larimer (pietra azzurra che si trova esclusivamente nell’isola, ndr), del tabacco. Se il turista visita città e paesi, si muove almeno un po’ dalla spiaggia, è tutta l’economia che riceve una spinta per crescere».
Il turismo, insomma, è visto come volano dello sviluppo di tutto il Paese. Già adesso, e non solo per favorire gli afflussi turistici, si lavora per ammodernare la rete stradale e portuale. Con il sostegno del Bid (il banco interamericano di sviluppo) sono stati programmati investimenti in infrastrutture, complessi turistici, programmi di sostegno imprese locali, per oltre un miliardo di dollari nel prossimo decennio. Ai quali si aggiungeranno gli investimenti privati. Una iniezione di liquidità e di progetti che potrebbe dare una marcia in più ad un paese che, comunque, negli ultimi anni è cresciuto. Il Pil della Repubblica Dominicana è di 58,59 miliardi di dollari, in crescita del 3,9% nel 2012, e crescerà tra il 3% e il 5% nei prossimi cinque anni (stime del Fondo monetario internazionale). L’economia è trainata dall’agricoltura (canna da zucchero e tabacco) e servizi. Il turismo e il suo indotto generano il 20% del pil e il 50% delle entrate in valuta pregiata. L’inflazione dal 3,6% del 2012 crescerà fino al 4,75% nel 2014, per poi scendere al 4% nei successivi quattro anni. Il debito pubblico è al 36% del Pil, l’Italia ha superato il 133%).

Poche tasse, tante opportunità

Dati che fanno pensare a un processo di stabilizzazione  finanziaria che potrebbe rendere interessante investire in questo Paese, dove l’ambiente è favorevole all’imprenditoria. Il fisco è leggero (almeno rispetto al nostro), Il salario medio è di 280 euro. Una legge del 1997  ha aperto l’economia dominicana agli scambi commerciali e agli investimenti internazionali. La norma consente l’investimento estero in tutti i settori dell’economia nazionale (tranne sicurezza nazionale, salute pubblica e protezione del patrimonio ambientale), senza previa autorizzazione da parte delle autorità locali e con l’eliminazione di qualsiasi limite al trasferimento di utili e al rimpatrio dei capitali. Inoltre ai fondi esteri è assicurata parità di trattamento rispetto a quelli nazionali. Finora le imprese italiane erano presenti nella Repubblica 
Dominicana nei settori delle infrastrutture, nautica, cemento e calcestruzzo, energia e acqua. Ma anche il turismo ha il suo appeal. «Dal 2001 la Repubblica Dominicana ha di una legge di incentivazione turistica che ha rivoluzionato il sistema degli investimenti ed ha permesso di attrarre grandi volumi di capitale», dice Manuel Pacheco, direttore del Dipartimento investimenti e sviluppo del ministero del Turismo dominicano.
«La norma ha tre finalità; la creazione sviluppo nelle zone del paese che, pur avendo importanti attrattive di base, presentano una crescita limitata; la realizzazione di nuove offerte complementari nei poli turistici già sviluppati; il recupero delle proprietà alberghiere in essere da cinque o più anni. La legge esenta dal pagamento di tutte le imposte nazionali e municipali per 10 anni.».
Conviene che nel capitale della società siano presenti azionisti dominicani?
«Direi di sì. Non solo conoscono gli usi e le consuetudini locali nella conduzione degli affari. Molti proprietari di grandi terreni in stupende zone turistiche sono sempre disposti a formare società alle quali loro contribuiscono soprattutto con la terra e lo straniero con il capitale, dando luogo a imprese congiunte di successo. Gli esempi non mancano».
Anche il settore immobiliare, in vista del programmato boom turistico – che si propone di attirare oltre agli habitué tradizionali (nordamericani, europei) anche latino americani (brasiliani in primis) e russi – potrebbe offrire interessanti opportunità con rendite annue da affitto intorno all’8%-18%. Nelle zona pregiate, un appartamento si compra mediamente a 1200 dollari al metro quadro e gli affitti si aggirano intorno agli 800 dollari al mese.
Conferma Pacheco: «Gli investimenti esteri diretti sono un elemento chiave nello nostro sviluppo. Abbiamo dimostrato di essere un Paese che tratta con rispetto  chi impegna da noi i suoi risparmi. Gli stranieri, soddisfatti del trattamento fiscale (4% alla vendita e l’1% annuo sul valore dichiarato), dalla rendita e dalla stabilità giuridica ed economica del nostro Paese. Dal 1993 ad oggi si sono investiti nel paese 24 miliardi di dollari, quasi 200 milioni dall’Italia. Il turismo è il maggior beneficiario dell’investimento estero. Certo, il clima, il mare, l’interno con le montagne e la foresta incontaminata, sono le attrattive principali. Ma non va dimenticato la stabilità del paese che non ha sofferto per la crisi immobiliare».
Le opportunità, insomma, sembrano non mancare nella Repubblica Dominicana.
I rischi, oltre a quelli classici di ogni avventura imprenditoriale, potrebbero riguardare  il modo di vivere caraibico, che è molto, molto, più lento di quello di un occidentale. In ogni attività, affari inclusi, le relazioni interpersonale, le amicizie hanno la loro importanza.
È una economia di relazione, alla quale noi italiani non siamo certo disabituati.



Natale in affitto, meglio se in Italia -casa24.ilsole24ore.com

Restare in Italia, risparmiare, ma passare comunque Natale e Capodanno in famiglia o con amici in un contesto di buon livello o di lusso.
Sono i trend delle prossime festività natalizie, quest'anno più che mai all'insegna della crisi. E in Italia c'è poca offerta perchè le ville quest'anno saranno occupate dai proprietari.La crisi colpisce tutti e l'attenzione alle spese, soprattutto quelle destinate ai viaggi di piacere in alta stagione - come è appunto il periodo di Natale e Capodanno - impone una scelta: restare a casa propria. Soprattutto quando si tratta di proprietà di valore, di alto livello, con tutti i comfort per una vacanze di lusso con gli amici o una famiglia numerosa sulla neve, al lago, ma anche in campagna. Ed è anche per questo motivo che quest'anno la domanda per una settimana ai Caraibi si è molto ridotta. In questo modo almeno si risparmia il costo del viaggio. 
Se si guarda alla montagna, secondo una ricerca di Casevacanza.it, le località che hanno raccotlo più prenotazioni sono Courmayeur, Limone Piemonte e Bormio. Ma chi cerca oggi uno chalet in montagna in Italia trova poche offerte e deve dirigersi oltrefrontiera, nelle vicine Svizzera, Francia e Austria. «La crisi ha cambiato i flussi – dice Sonia Nuvolari di Tropical Villas –. Gli italiani vanno pochissimo ai Caraibi, reggono le Maldive. La fascia media cerca casa alle Canarie. La zona ha vissuto un buon periodo negli ultimi mesi anche grazie alla mancanza della concorrenza del Mar Rosso, zona sconsigliata dalla Farnesina per l'instabilità politica».
C'è molta disponibilità in Francia, soprattutto nelle località di montagna. Uno chalet di buon livello da sei persone, con tre camere, a Natale costa circa 5mila euro, mentre a Capodanno la quotazione sale fino a 8mila euro proprio perchè c'è più richiesta per questa seconda settimana di festività. La mancanza di offerta in montagna blocca anche l'arrivo degli stranieri in Italia.
Poca è, invece, la richiesta per il mare in Italia, anche in Sicilia. Dove oggi il tempo non è bello e non invoglia a pianificare una vacanza. «L'alternativa in questo caso è sempre la Spagna» dice Nuvolari.
Il mondo dei golfisti cerca, invece, in Marocco. Relax, Spa e golf sono le offerte che molte località del Paese offrono per il tempo libero. Qui i costi partono dai mille euro a testa a settimana. Per esempio ad Agadir villa Chantal offre spazio per sei persone, due saloni, uno in stile europeo e uno marocchino. Il prezzo va dai 1.100 euro della bassa stagione ai 1.400 euro dell'alta stagione, a settimana.
Se il budget è contenuto e non si vuole affrontare un trasferimento in aereo, Toscana e Umbria offrono casali a buon prezzo. Visto che per le due zone questa è considerata bassa stagione. Non offrono spiagge e mare, ma la possibilità di passare Natale davanti al camino. A San Casciano dei Bagni Verdidea propone villa Vetrica, proprietà di campagna da 14 posti letto con grande salotto con camino, giardino e orto biologico a disposizione degli ospiti. Il costo è di circa 4.200 euro da 4 a 7 notti (3.100 euro per tre notti). A Castiglion del Lago, in Umbria, si può riservare villa Luna Chiara. Sono 17 i posti letto disponibili (tre nella dependance) in questo casale tipico restaurato recuperando il gusto del luogo e mantenendo nella cucina le antiche volte e le travi a vista. Il prezzo va da 3mila a 5mila euro alla settimana.
Qual è il trend generale a livello dei prezzi? Sono rimasti stabili o con una buona trattabilità. I budget si sono ridotti rispetto agli anni passati, almeno di un 30% dice qualche operatore. Anche la categoria alta tende a chiedere lo sconto. La trattabilità oggi è più sul Natale che sul Capodanno.
«La crisi si fa sentire, soprattutto presso la clientela italiana – dice Alessandro Malfatti, socio di Villecasali –. Con le dovute eccezioni. Ci sono ville che vengono affittate per tre notti ( dal 29 dicembre al primo gennaio oppure dal 30 dicembre al 2 gennaio) e che arrivano a costare anche 40 euro a testa, per esempio nel caso in cui ci siano 18 posti letto. Ancora libera è una villa a Cortina, dove una struttura divisa in tre appartamenti per dieci posti letto (10mila euro tutta la villa a settimana)».

Guido e Francesca: ognuno ha il proprio "luogo dell'anima". Il nostro è la Repubblica Dominicana. -di Giorgia Perbellini per www.luxuryandtourism.com



Oggi intervisto Guido e Francesca, una coppia italiana che ha scoperto la Repubblica Dominicana per caso durante un viaggio cinque anni fa. Da allora appena c'era disponibilità partivano alla volta di quello che per loro è il posto migliore del mondo. Fino a decidere, qualche mese fa, di trasferirsi.
Da quanto tempo vivete nella Repubblica Dominicana? Avete sempre vissuto in Italia prima o anche in altri paesi?

Ci siamo trasferiti definitivamente da 6 mesi. Sembra poco ma in realtà negli ultimi 5 anni abbiamo alternato la nostra vita tra la Repubblica Dominicana e l'Italia, dove abbiamo sempre vissuto.

Di cosa vi occupavate prima in Italia e di cosa vi occupate ora?

G: In Italia esercitavo la professione di commercialista, oggi invece mi occupo di affittare ville ai turisti che vengono qui a rilassarsi e godere di questo paradiso terrestre.
F: Io ho lavorato per diverse aziende sempre ricoprendo il ruolo di responsabile commerciale. Da quando ci siamo trasferiti invece sto cercando di realizzare quello che è sempre stato il mio sogno nel cassetto: aprire un'agenzia di organizzazione matrimoni. Diciamo che qui la location aiuta già molto...

Quali sono state le prime impressioni una volta arrivati e quali le difficoltà?

L'aspetto che ci è rimasto più impresso del primo viaggio, e che accomuna tutta l'America Latina, è il dislivello sociale col quale i cittadini sembrano convivere senza problemi. Nella stessa piazza si può trovare il ristorante di lusso per turisti stranieri e il piccolo bar per gli abitanti locali più poveri. La difficoltà inziale sta proprio nel rapportarsi con questa differenza evidente tra classi fino a farla diventare la quotidianità.

La decisione di trasferirvi è stata ponderata nel tempo o avete colto al volo un'occasione che vi si è presentata?

G: Io ho ponderato e riflettuto seriamente su questa decisione per anni, mentre Francesca ha fatto del mio desiderio di cambiare vita un'opportunità.

Qual è stato il vostro primo approccio col mondo del lavoro e quali sono le differenze più evidenti che si notano al confronto con l'Italia?

Il nostro approccio al lavoro è stato diverso rispetto a quello di tanti emigrati che all'inizio accettano qualsiasi occupazione. Abbiamo avuto la fortuna di poterci fermare per un periodo, appena arrivati: l’attività di affittare ville è decollata pian piano nel tempo così come l’organizzazione di matrimoni è frutto di lunghe riflessioni. Non avendo mai lavorato come dipendenti non conosciamo le differenze pratiche che si vivono sul luogo di lavoro, ma possiamo dirti che a primo impatto spiccano la carenza di servizi e, in alcuni settori, la mancanza di professionalità che contraddistingue noi europei.


Sembra che la Repubblica Dominicana sia in continua crescita economica, che non si senta crisi. E' davvero così?

L'economia locale è in crescita, ma la crisi si fa sentire indirettamente anche qui. Il Paese lavora moltissimo col turismo quindi se gli altri Stati non sono in ottima salute anche noi ne risentiamo. La gente del posto ci ha confermato che la differenza tra bassa e alta stagione è diventata più marcata perché con la crisi è diminuita la possibilità di muoversi durante l’anno.

Negli ultimi anni grazie all'iter burocratico rapido e alle zone franche che prevedono imposte minime, molti investitori stranieri sono approdati in terra dominicana. E' un aspetto che si nota nella vita di tutti i giorni? E' cambiato qualcosa nella quotidianità delle persone rispetto a qualche anno fa?

Si, le aziende che decidono di investire qui sono molte di più oggi rispetto a cinque anni fa. E lo si nota dagli esercizi commerciali che sono sorti e stanno sorgendo quali frutto di investimenti stranieri.

L'idea di tornare un giorno a vivere in Italia è possibile o l'avete esclusa?

Non abbiamo escluso nessuna scelta... Diciamo che in questo momento l'Italia non faceva più per noi ma rimane comunque un Paese bellissimo e soprattutto il nostro Paese. Non escludiamo la possibilità che un giorno le nostre esigenze possano cambiare tanto da condurci ad una nuova scelta di vita.

Che consiglio dareste a tutti coloro che vorrebbero fuggire in cerca di una vita migliore ma non trovano il coraggio di farlo?

Il nostro consiglio è di non fuggire presi dalla difficoltà del momento, ma di iniziare a sperimentare con piccoli viaggi nuove realtà. Solo così si potrà capire qual è il posto nel mondo dove, secondo i bisogni personali e le singole capacità, sarà possibile rendere la propria vita migliore.




di Giorgia Perbellini per LuxuryandTourism

Visitate il sito per scoprire le nostre proposte immobiliari nella Repubblica Dominicana

giovedì 5 dicembre 2013

In vendita Stormfield, la casa di Mark Twain -news.immobiliare.it

Samuel Langhorne Clemens, conosciuto dal mondo come Mark Twain, nella sua vita ha avuto soltanto due proprietà: una di queste era detta Stormfield e ha dato il nome al suo Capitano Eli Stormfield, protagonista del romanzo Viaggio in Paradiso. Adesso Stormfield è in vendita sul mercato d’oltreoceano al prezzo di 4 milioni di dollari. Una cifra veramente bassa se consideriamo il valore storico e letterario che caratterizza la casa di uno degli scrittori pilastro della narrativa americana.
La villa si trova a Redding, nel Connecticut, ed era stata progettata e costruita per sè da Mark Twain nel 1908, due anni prima di morire stroncato da un infarto, ma fu completamente distrutta da un terribile incendio. Nel 1935 fu ricostruita stando fedelmente alle piantine dell’originale, ma riducendone leggermente le dimensioni.
La bellissima villa misura oltre 1.700 metri quadrati e si trova immersa in un parco di 28 acri, sulla Diamond Hill Road. La struttura conserva le colonne di pietra originali, i cancelli in ferro battuto scelti da Twain, degli elegantissimi e curatissimi giardini e una serie di terrazze in pietra.
All’interno ci sono quattro camere da letto, sei bagni, una piscina appartata e protetta con impianto di riscaldamento dell’acqua, un garage per tre automobili e una struttura che era stata pensata per parcheggiare la carrozza dello scrittore. Per i domestici c’è una piccola casetta separata.  Sui soffitti si possono ammirare intagli nel legno e pitture corrispondenti all’originale, ma sono stati aggiunti dei dettagli moderni, come la cucina con isola, fornelli a induzione ed elettrodomestici di ultima generazione.

Il nuovo riccometro è attento anche agli immobili -news.immobiliare.it

A pochi giorni dagli scandali degli affitti in nero di Roma e di studenti che dichiaravano redditi minimi, quando invece giravano in Ferrari, è stato approvato il nuovo strumento per la compilazione del modello ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
Quello che è stato definito il riccometro, ha lo scopo di compiere delle rilevazioni più precise sul reddito effettivo delle famiglie italiane, per permettere a chi realmente ne ha la necessità di accedere ai servizi che oggi, invece, sono spesso destinati a chi dichiara il falso e potrebbe permettersi di pagare quello che lo Stato gli sta fornendo gratuitamente.
Nell’occhio del mirino del riccometro, ovviamente, cadrà anche il patrimonio immobiliare degli italiani. I provvedimenti nel settore casa hanno riguardato e cambiato gli scenari di affitti e immobili di proprietà.
Per quanto riguarda gli affitti, è stata alzata la franchigia per permettere di detrarre il canone di locazione ai fini fiscali: infatti dagli attuali 5.165 si è passati ai 7.000 euro. Inoltre, per ogni figlio dopo il secondo che ancora vive in famiglia verrà accordato un incremento di 500€.
Spostandoci sulle case di proprietà, il loro valore per la dichiarazione ISEE sarà quello ricalcolato per l’Imu, e non più per l’Ici. In aggiunta, fa sapere la CGIA di Mestre, saranno indagati e considerati ai fini della dichiarazione anche gli immobili che si possiedono all’estero e che, spesso, rappresentano delle entrate considerevoli per il reddito di famiglia.
Per evitare quello che finora è successo a causa della facilità con cui si potevano fare delle autodichiarazioni false, si è stabilito che queste non potranno più valere per le parti più consistenti di reddito. Queste, da ora in poi, dovranno essere appositamente compilate dalle pubbliche amministrazioni. Parliamo, ad esempio, della componente mobiliare di reddito, la cui franchigia è stata abbassata rispetto agli attuali 15.500€ attuali.

Perché la richiesta di appartamenti è ancora così alta? -theglobeandmail.com


Vi proponiamo un pezzo tratto dal "The GlobeandMail". Nonostante la crisi la richiesta di appartamenti condominiali rimane alta in Canada. Saranno le famiglie sempre più piccole e l'aumento dei divorziati, sarà il bisogno di vivere vicino al luogo di lavoro per evitare il traffico, saranno i costi più bassi rispetto alla villa singola. Ecco l'articolo:

"Two new reports suggest that a number of factors, ranging from expensive single-family homes to delayed childbearing, are increasing the demand for condos in the Greater Toronto Area.
Condominiums are being constructed faster than demographic needs would suggest, but several factors are increasing demand while construction will “likely” slow, says a Royal LePage report to be released on Tuesday. Those factors include increased traffic and transit congestion, which are spurring people to live closer to where they work, delayed marriage and childbirth, and immigration from countries where people are used to living in more confined quarters.“The high volume of construction activity seen during the past decade can be explained as a reasonable outcome given the existing conditions,” Will Dunning, a housing market analyst who is also the chief economist for Canada’s mortgage broker association, writes in the report, which looks at the condo markets in Toronto, Montreal and Vancouver.
“That said, it is likely that activity will decelerate during the coming years, to something closer to the ‘demographic requirements,’” the report adds. “It is possible that the transition will have some bumps. “We might be on the verge of a period in which new units become available for occupancy very rapidly, which results in downward pressure on prices – but I emphasize that there is uncertainty about the future pace of completions and this negative scenario is far from being guaranteed … it is quite possible that completions will continue to occur at sustainable rates, or that any acceleration of completions will be moderate and have only moderate impacts.”
More condo projects have been started than finished of late, suggesting there are bottlenecks in the construction process that are limiting the number of units that are being completed, the report says.
It estimates that the number of condo units required in the Toronto area will be about 12,800 to 15,800 annually between 2011 to 2021, depending on how quickly factors such as delayed marriage increase the number of people living in condos rather than houses.
Upward of 20,000 condo units are expected to come on stream annually over the next three years, according to Shaun Hildebrand, senior vice-president at condo research firm Urbanation. But Mr. Dunning’s report for Royal LePage estimates that demand will shift toward condos, while the pace of condo construction will slow.
The report argues that Finance Minister Jim Flaherty heightened the risks in the market when he tightened the mortgage insurance rules last year. “By reducing demand relative to supply, at a critical time in the condominium housing market (when the supply of newly completed units is expanding rapidly), the policy changes are raising risks in the housing market and by extension in the broader economy,” the report said.
Another report, released Monday by the Pembina Institute and Royal Bank of Canada, said demand is shifting toward multi-unit homes, such as condos, because of a scarcity of affordable single-family dwellings in good locations in the Toronto area.
“Many home buyers are being ‘priced out’ of established neighbourhoods and are faced with a tradeoff: condominium-style living in transit-accessible neighbourhoods or owning a single-family home located in car-dependent neighbourhoods,” the Pembina report said.
While there is no shortage of land on which to build single-family houses in the Greater Toronto Area, most of that is far from downtown.
“The majority of the condominium boom in Toronto is located in desirable central neighbourhoods that are walkable and well served by transit,” the Pembina report noted. “The demand for compact, transit-accessible development is likely being supported by the growing trend, particularly among both a younger and growing senior demographic, to live in location-efficient neighbourhoods.”
The Pembina Institute, a think-tank that advocates clean energy, makes a number of recommendations including encouraging more family-friendly condos to be built".

Londra: al via piano infrastrutture da 450 miliardi di euro -a-realestate.it


Il governo britannico ha annunciato un massiccio piano di infrastrutture del valore di 375 miliardi di sterline (450 miliardi di euro). Si tratta di una serie di progetti, sovvenzionati dallo Stato, con interventi già pianificati, e dai privati, che verranno realizzati fino al 2030 e oltre, nei più diversi settori: energia, trasporti, comunicazioni. Le grandi assicurazioni britanniche, che tradizionalmente non investono in questo ambito, hanno invece deciso di partecipare con 25 miliardi di sterline, circa 30 miliardi di euro. All'interno del piano è prevista la vendita della partecipazione britannica del 40% nel consorzio Eurostar. Parlando dalla Cina, dove si trova in visita, il premier David Cameron ha esaltato il piano ma ricordato che nel Regno si deve velocizzare la realizzazione dei grandi progetti, come accade invece nei Paesi asiatici.

Beige Book: l'economia Usa continua a crescere tra il modesto ed il moderato -finanza.lastampa.it

L'economia americana continua a crescere ad un ritmo tra modesto e moderato. E' quanto emerge dal Beige Book di dicembre, il report che ogni sei settimane la Federal Reserve stila sulla situazione economica a stelle e strisce e che esprime un giudizio similare a quello diffuso ad ottobre. Prosegue il trend positivo del comparto manifatturiero; cresce moderatamente quello delle costruzioni, accelerano le attività nei settori del comparto auto e dell'hi-tech, mentre l'occupazione sale in modo stabile, anche se sono emerse difficoltà nel reperimento di personale qualificato. Le attività produttive progrediscono in maniera modesta a New York, Cleveland, Richmond,Atlantia, St. Louis, Minneapolis e Dallas, mentre a Philadelphia, Chicago,Kansas City e San Francisco lo sviluppo è stato modesto; le attività economiche di Boston sono in continua espansione. Cauti i grandi retailer sullo shopping natalizio, anche se le spese al consumo sono aumentate in gran parte dei distretti. Cresce il mercato immobiliare, con vendite che rimangono in gran parte sopra i livelli di un anno fa. Stabili le condizioni del sistema creditizio, dove si sono registrati miglioramenti nella richiesta di prestiti,soprattutto in virtù dell'allentamento degli standard per la concessione. L'attesa ora è per la riunione del FOMC, il braccio di politica monetaria della Fed, che si riunirà il prossimo 17-18 dicembre e che probabilmente, deciderà,anche in virtù dei nuovi segnali positivi provenienti dall'economia, quando dare inizio alla progressiva riduzione del piano di stimolo monetario.

Turchia:giudice; abbassare torri,rovinano paesaggio storico -a-realestate.it


Con una decisione senza precedenti in Turchia un giudice di Istanbul ha ordinato la 'decapitazione' di tre grattacieli in costruzione sulla sponda europea della megalopoli del Bosforo perchè deturpano il 'paesaggio storico' della città dietro alle cupole di Santa Sofia, ai minareti della Moschea Blu e ai tetti di Topkapi, riferisce la stampa turca. Il giudice della Quarta Corte Amministrativa di Istanbul ha dato 30 giorni di tempo alla giunta metropolitana guidata dal sindaco Kadir Topbas, del partito islamico Akp del premier Recep Tayyip Erdogan, per fare iniziare i lavori di demolizione dei piani più alti dei tre grattacieli del complesso residenziale Onalti Dokuz, in costruzione nel quartiere di Zeytinburnu. Le tre torri, la cui struttura è già quasi ultimata, contano rispettivamente 37, 32 e 27 piani. Tutti quelli che sono visibili dietro i minareti della Moschea Blu vanno abbattuti, secondo la Corte. Il comune e la ditta costruttrice Astay Gayrimenkul hanno però 30 giorni per presentare un ricorso in appello sospensivo. Secondo il quotidiano Radical il permesso di costruire le tre torri, nonostante la loro altezza in contrasto con le norme di protezione del paesaggio storico della città, era stato concesso con decisione unanime della giunta comunale di Istanbul. L'avvocato Cihat Gokdemir, all'origine del ricorso che ha portato alla decisione di 'decapitazione' delle torri, ha detto al quotidiano che chiederà che i membri della giunta comunali siano responsabili individualmente dei costi che comporterà l'operazione. Le grandi manifestazioni anti-governative di Gezi Pak in giugno, poi dilagate in tutto il Paese, erano partite da una protesta contro la cementificazione in corso di Istanbul e la feroce speculazione immobiliare che ha investito la città negli ultimi anni.

SUD AFRICA, PER CAMBIAR VITA O PER INVESTIRE NEL MATTONE di Alessandro Luongo - voglioviverecosi.com


Sud Africa. Dopo i Campionati mondiali di calcio del 2010 questo paese si è definitivamente consacrato come “mentalmente” occidentale, dimostrandosi cosmopolita e all’avanguardia, pur mantenendo intatte le tradizioni locali. A conferma di ciò, il 2014 vedrà la città di Cape Town capitale mondiale del Design, dopo le moderne Helsinki e Seoul. E sono sempre più numerosi anche gli italiani che decidono di investire in questa magica terra, chi per trarne qualche profitto economico, chi per cambiare vita. Le motivazioni che spingono noi, popolo abituato a pesanti cambi di temperatura, a nebbie e piogge a scegliere il sud dell’Africa, sono evidenti. Tanto per citarne qualcuna, il clima caldo e mite tutto l’anno, l’accoglienza calorosa della popolazione, i ritmi tranquilli e rilassati, l’aria sana e una natura che si perde a vista d’occhio. Ma negli ultimi anni, oltre alle motivazioni che ci toccano il cuore, se ne possono citare altre ben più pratiche e convincenti: il cambio favorevole euro-rand, lo stile di vita dinamico e le infrastrutture moderne che non ci faranno rimpiangere casa, e gli ottimi collegamenti aerei con l'Italia.
Alessandro Luongo Sud Africa
“Noi siamo rimasti abbagliati da questo paradiso terrestre e dal suo popolo” racconta Gianluca Santacatterina, immobiliarista italiano esperto in proprietà all’estero, CEO dell'agenzia di Real estate Luxury&Tourism; “ma le ragioni che ci hanno spinto a occuparci d’immobili in sud dell’Africa sono il frutto di un folgorante incontro con Daniele Debellis, italiano emigrato a Shelley Point (Cape Town) e General Manager della Greenbay Trading, che si occupa di terreni e immobili sudafricani. L’intesa è stata tale da decidere di iniziare subito a collaborare: la villa vista oceano, magari anche con piscina, e immersa nella natura, si può difatti ottenere allo stesso prezzo di un piccolo appartamento italiano”. Le proposte   continua a leggere su voglioviverecosi.....

Santo Domingo: un caldo Natale ai Tropici - Già stufi del freddo invernale? Durante le vacanze perché non anticipare la bella stagione con un’esotica settimana ai Tropici di Carol Deriu - sportcafe24.com


Santo Domingo: un caldo Natale ai Tropici
Santo Domingo, è una delle mete più ambite dai viaggiatori italiani, sia per le sue bellezze naturali, che per la possibilità di acquistare voli e soggiorni a prezzi abbordabili per tutte le tasche. I villaggi e le strutture turistiche variano dalla location più lussuosa a quella super economica. Anche per quanto riguarda i voli aerei, spesso si trovano sul web oppure in agenzia di viaggio, offerte vantaggiose in ogni periodo dell’anno.  L’Aeroporto Internazionale Las Americas, si trova a circa 20 chilometri dalla città ed è facilmente raggiungibile con i servizi di mezzi pubblici.
Repubblica Dominicana
Tramonto nella Repubblica Dominicana

SANTO DOMINGO E HAITI – Immersa nel Mar dei Caraibi, l’isola che ospita Santo Domingo, èHispaniola, divisa tra lo stato di Haitie della Repubblica Dominicana. Haiti più legata alle tradizioni ed allo stile di vita caraibico, Santo Domingo invece, sempre più proiettata in un futuro occidentalizzato. La colonizzazione spagnola ha lasciato gli evidenti segni di un’impronta europea su questa parte dell’isola. La capitale vanta una ricca storia di popoli e conquistatori, inoltre vanta il titolo di città coloniale più ricca al mondo. Monumenti ed architettura conservano il fascino d’altri tempi, mentre grattacieli, casinò e discoteche rappresentano il mondo dell’innovazione.
CLIMA – Le condizioni climatiche sono uniformi in tutti i periodi dell’anno: le massime oscillano tra i29° ed i 31° e le minime tra i 19° ed i 23°. Tipico dei climi tropicali, quello della Repubblica Dominicana è caratterizzato da una stagione calda, con meno umidità da gennaio ad aprile, e da una stagione piovosa, damaggio a ottobre, in cui è possibile imbattersi in tempeste e uragani.
Il punto forte della Repubblica Dominicana, sono i 500 chilometri di meravigliose spiagge che, incontaminate dalla presenza dell’uomo o meno, offrono uno scenario paradisiaco fuori dalla quotidianità caotica e movimentata delle nostre città. Quindi il consiglio è di soggiornare in uno dei tanti resorts, villaggi e residence vicini al mare, attrezzati per qualsiasi comodità ed attività ricreativa.
BOCA CHICA – La spiaggia preferita dai domenica è anche una delle più conosciute dai turisti, ma non perché sia la più bella, ma per la sua posizione, a soli 20 chilometri dalla capitale. Un litorale di sabbia bianca spesso affollato, più adatto per gli amanti del divertimento che non per chi volesse rilassarsi. La notte in questa spiaggia viene animata da locali notturni, bar e discoteche.
LA ROMANA – Nella regione orientale, il turismo d’elite si concentra nelle spiagge della città La Romana, da qui è possibile raggiungere le isole di Saona eCatalina, paesaggi da sogno e praticamente disabitati. I pescatori locali, a modico prezzo, si rendono disponibili per il trasporto su questi isolotti.
PUNTA CANA – L’oasi tropicale, protetta dall’UNESCO, è caratterizzata da 35 chilometri di spiagge, tra le più belle dei Caraibi, acque turchesi, limpide e cristalline, e sabbie bianche finissime. Tutto questo circondato da palme sotto cui fare una siesta, e numerosissimi complessi turistici.
SAMANA – La penisola non è facilmente raggiungibile via terra,perché ancora incontaminata, ma lo scenario è molto suggestivo, spiagge completamente deserte e ricca vegetazione lussureggiante. Zona famosa per l’avvistamento del passaggio delle balene nel periodo di marzo.
CABARETE – Nella regione settentrionale, Canarete è un villaggio situato in una baia in cui si tengono ogni anno tornei internazionali di vela e windsurf. Spiagge della zona in cui praticare questi sport: Playa Long Beach, Playa Costamar e Playa Punta Rusia.
Anche nella regione Sud-occidentale  si trovano splendide spiagge, nel lido di San Rafael confluiscono le acque provenienti dalle montagne circostanti, che formano delle piscine naturali. Playa Quemaitos invece si caratterizza per le piccole pietre bianche e lisce che si trovano nel bagnasciuga.
Carol Deriu

Spagna: governo privatizza gestione fari per uso alberghiero -a-realestate.it


Gita al faro, non come nel celebre romanzo di Virginia Wolf, bensì per una vacanza nelle torri a picco sul mare. Il ministro spagnolo delle infrastrutture, Ana Pastor, ha annunciato oggi l'avvio immediato di "un piano ambizioso" per cedere in gestione per uso alberghiero l'uso dei fanali marittimi, con concessioni di lungo periodo e sempre che sia rispettato il valore patrimoniale e ambientale dei fari. Lo ha annunciato oggi la Pastor in un incontro informativo a Madrid. Attualmente in Spagna ci sono circa 187 fanali marittimi, dei quali una cinquantina abitati. L'iniziativa di destinarli a sistemazioni alberghiere è coordinata dall'ente Porti dello Stato, cui spetta la gestione della rete. La destinazione a hotel è già in uso in vari paesi europei. In Spagna, alcuni sono già impiegati per scopi alternativi a quelli tecnici, come nel caso del faro di Formentor, alle Baleari, che ospita un ristorante, o di quelli di Finisterre, in Galizia, dove è alloggiata una sala di esposizioni. L'utilizzo dei fari, complementare a quello tecnico, secondo fonti ministeriali, potrà essere disposto con autorizzazione espressa del Consiglio dei ministri e del ministero delle infrastrutture.

New Jersey home prices dip in October as housing market 'catches its breath' - nj.com

Home prices in New Jersey remained stagnant between September and October, reflecting a nationwide cooling down-period for the real estate market, according to a monthly Home Price Index report from CoreLogic, a real estate analytic firm.

The average price of a single-family home in New Jersey fell by 0.33 percent month-to-month. In the Newark region, one of the statistical areas studied by CoreLogic, prices slipped by 0.74 percent. Atlantic City and the Jersey City-New York-White Plains area saw gains of 0.19 percent and 1.21 percent respectively. Camden and Trenton saw declines of 0.66 percent and 0.27 percent.

Nationally, prices increased 0.2 percent.

Mark Fleming, chief economist for CoreLogic, said in a statement that the "monthly growth rate is expected to moderate even further in November and December.”
CoreLogic president and chief executive officer Anand Nallathambi said “the housing market appears to be catching its breath.”
The housing market appears to be catching its breath.€" Nallathambi
He said "The deceleration in month-on-month trends was anticipated as strong gains in home prices over the spring and summer slow in line with normal seasonal."
Between October 2012 and this past October, single-family home prices rose 12.5 percent nationally, marking the 20th consecutive monthly year-over-year increase.
In New Jersey, homes rose 5.2 percent year-to-year, according to CoreLogic, including 4.9 percent in Newark, 6.3 percent in Atlantic City, 9.2 percent in the Jersey City-New York region, 6 percent in Trenton and 5.3 percent in Camden.
Nearly half the states are within 10 percent of prices levels at their 2006, CoreLogic said. New Jersey, however, is still about 23 percent below peak prices.

Emergenza casa, nasce il primo fondo immobiliare ligure -ilghirlandaio.com

Nasce il primo fondo immobiliare di housing sociale in Liguria: sono dieci i milioni stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia per risolvere l’emergenza casa nella Regione. Idea Fimit è la società che si è aggiudicata la selezione organizzata dalla Fondazione Carispezia per individuare la SGR perfetta per gestire e promuovere il primo fondo immobiliare ligure.  
 
In Liguria, come in altri parti dell’Italia, è sempre più difficile accedere al mercato delle case, per questo la Fondazione Carispezia ha deciso di creare questo fondo. I prezzi delle case nella regione restano molto alti e superano la media nazionale. Qui, infatti, si registra un livello dei prezzi di mercato delle abitazioni ben superiore alla media nazionale. La casa pesa il 34% sulla spesa totale delle famiglie liguri, mentre la media del nostro Paese è fissata al 28,9%.
 
Il Fondo Housing Sociale Liguria diventerà operativo nei primi mesi del 2014 e punta a raggiungere nei prossimi anni i 100 milioni di euro. La prima città a essere interessata sarà La Spezia e dopo le attività del Fondo si estenderanno in tutto il resto della Regione.

Idea Fimit Sgr è una delle società più attive sul mercato immobiliare italiano, gestisce trentadue fondi e ha un patrimonio immobiliare che supera i dieci miliardi di euro. La società è controllata dal Gruppo De Agostini (64%) e partecipata dall’INPS (30%). La società gestirà il fondo nel quale ha investito tre milioni di euro. 
 

mercoledì 4 dicembre 2013

Tasse sulla casa, a New York la contea più cara d'America: in media 10mila dollari l'anno -ilghirlndaio.com

Se sognate di scappare dalle tasse sugli immobili italiane, state lontani dagli Stati Uniti e da New York. La Grande Mela si conferma come la città più cara d’America (e una delle più care al mondo) per il peso del fisco immobiliare, che vale la bellezza di 9.647 dollari come importo medio per le tasse sulla casa che i cittadini versano all’erario statale. Per la precisione la contea più cara degli Stati Uniti per mantenere un’immobile stando alle aliquote fiscali locali è quella di Westchester, per intenderci quella che si colloca appena sopra New York a destra dell’Hudson.
Ma se pensate che New York sia un’eccezione basta scorrere l’ultimo studio del Tax Policy Center americano che elenca tutti i posti più cari dal punto di vista fiscale per chi compra casa negli States. Solo nel New Jersey sonocinque le contee che pagano in media ottomila dollari l’anno di tasse e ancora di più fanno gli abitanti della Nassau County (sempre Stato di New York) e di Bergen County (New Jersey).
Un tassello che pesa non poco sul tasso di vivibilità delle città americane e che fa salire sempre più nella classifica di quelle più richieste mete molto meno care come le città del Sud: Alabama e Louisiana per esempio ma ancheMichigan e Ohio dove alcune delle contee locali costano in media a chi possiede un immobile meno di 250 dollari l’anno.
Il sistema fiscale statunitense resta profondamente diverso da quello europeo ed italiano in particolare ma una cosa resta in comune a tutti e due: l’avversione a pagare un’imposta sulla casa. Secondo un recente sondaggio Gallup la percentuale di cittadini statunitensi che definiscono insopportabile l’”Imu” locale è raddoppiata in meno di 20 anni. Se nel 1988, ai tempi di Reagan, solo un americano su quattro riteneva ingiusta l’imposta immobiliare oggi sono quasi uno su due.

Immobili, Righi "incertezza su tassazione blocca il valore" -italpress.com

L’incertezza relativa alla tassazione immobiliare rischia di bloccare la ripresa dell’intero comparto. A lanciare l’allarme e’ il presidente nazionale della Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali), Paolo
Righi, che a Varese, a margine delle elezioni per il rinnovo delle cariche provinciali delle federazione ha commentato: “E’ difficile fare previsioni per quanto riguarda il 2014. Le prospettive di una iniziale ripresa ci sarebbero, in quanto le banche hanno allargato i cordoni, anche grazie ai 3 miliardi messi a disposizione da Cdp per garantire i mutui dei giovani. Ma il vero problema rimane l’imposizione fiscale sugli immobili. Oggi c’e’ una generale incertezza che rischia di bloccare nuovamente il
mercato e invece ci sarebbe bisogno di chiarezza e stabilita’. Ormai i proprietari di immobili che decidono di destinare le loro case al mercato degli affitti, pagano le tasse fino al 17 ottobre e solo da allora iniziano a guadagnare. E’ chiaro che in queste condizioni non si puo’ andare avanti ed e’ il motivo per cui sono in aumento vertiginoso le aste giudiziarie che riguardano immobili”, ha aggiunto Righi. Solo nella provincia di Varese, ad esempio, le unita’ immobiliari finite all’asta erano 300 nel 2009, nel 2011 erano 2.500 e sono state ben 2.267 tra il mese di settembre e quello di novembre di quest’anno, che probabilmente si chiudera’ con 9.000 immobili all’asta, circa il 350% in piu’ due anni. Inoltre, secondo Righi “occorre stringere un connubio tra pubblico e privato per fare in modo che gli appartamenti invenduti possano entrare nel circuito dell’housing sociale”. Il numero uno degli agenti immobiliari italiani ha inoltre sottolineato il ruolo essenziale di questi professionisti, che in Italia sono piu’ di 90mila: “Noi, come le banche, siamo
chiamati a difendere e tutelare i risparmi dei cittadini, quindi serve una grande professionalita’ in chi svolge questo mestiere. Siamo contrari alla logica degli ordini professionali e al concetto di casta, ma siamo altrettanto convinti che un agente immobiliare improvvisato non puo’ stare sul mercato”.