giovedì 10 ottobre 2013

Compravendita di immobili di lusso nelle sabbie mobili in attesa di chiarimenti sull’Imu - ilghirlandaio.com


Compravendita di immobili di lusso nelle sabbie mobili in attesa di chiarimenti sull’Imu
(Il Ghirlandaio) Milano, 10 ott. Il mercato immobiliare del lusso è sostanzialmente fermo. Si attende, infatti, di capire gli sviluppi sulla questione relativo al pagamento dell’Imu, dal momento che ancora non si capisce se le case di questo tipo saranno, o meno, esentate. Nomisma e Tirelli&Partners hanno presentato i dati del loro periodico osservatorio sugli immobili di pregio, sottolineando come nel secondo semestre del 2013 questo segmento sia rimasto sostanzialmente fermo, preda dell’incertezza che regna sulla questione Imu.
Concentrandosi sulla città di Milano, se da un lato l’offerta continua a essere particolarmente ampia, va notata come la qualità delle case in offerta non risponda appieno alle richieste di chi è intenzionato ad acquistare un immobile di pregio. Le ricerche, infatti, includono sempre più spesso domotica ed efficienza energetica, caratteristiche difficili da trovare.
Per questo, i tempi necessari a concludere una transazione di vendita si sono allungati fino a 15,4 mesi, mentre per l’affitto siamo vicini ai 10 mesi (9,7). I dati della ricerca sottolineano, inoltre, come in questi mesi vengano vendute circa tre case ogni cento disponibili per quanto riguarda questa tipologia di immobili. 

Eutanasia del settore immobiliare La colpa è della spremitura fiscale - italiaoggi.it


L'ex ministro dell'Economia Grilli, braccio destro di Mario Monti, aveva indicato in 4-5 miliardi di euro l'anno il possibile ricavato delle privatizzazioni immobiliari. L'attuale ministro Fabrizio Saccomanni, molto più prudentemente, ha invece limitato a 500 milioni il valore immediatamente ricavabile dal trasferimento di una partita di immobili demaniali dallo Stato (e/o dagli enti locali) alla Sgr costituita ad hoc dalla Cassa depositi e prestiti, ovvero sempre allo Stato (il mercato libero non c'entra) ma, per lo meno, fuori dal perimetro del bilancio pubblico: particolare determinante per poter considerare quei 500 milioni come proventi da privatizzazioni. Prima reazione istintiva: si mettano d'accordo, su queste stime.
Nel frattempo, l'Agenzia delle entrate ha stimato in circa 500 milioni di euro all'anno il maggior gettito fiscale, a regime, che si ricaverà dall'emersione erariale delle «case fantasma», cioè di quel milione di immobili ignoti al catasto (e quindi al fisco) che sono stati scoperti sei anni fa dall'indagine fotografica aerea promossa dall'Agenzia del territorio di Gabriella Alemanno. Ci sono voluti appunto sei anni per passare dalla scoperta alla tassazione, ma meglio che niente. Solo che in un Paese dove 9 mila sindaci si fanno costruire sotto il naso un milione di case non accatastate (e nascondere una casa è difficile, se appena appena i vigili urbani girassero per le strade a vigilare) è difficile pensare che l'evasione fiscale possa essere seriamente combattuta, visto che i beni mobili, a differenza di quelli immobili, non si vedono con altrettanta facilità. Seconda reazione: questo maggior gettito fiscale di origine immobiliare avrebbe dovuto essere destinato a ridurre la pressione globale sul settore (pagano tutti, ma tutti un po' meno), invece macché...
Insomma: che politica immobiliare ha in mente di fare il governo, se ne ha una? La tassazione sugli immobili, a parte l'Imu sulle prime case, oggetto di un braccio di ferro politico-demagogico ormai pluriennale, resta punitiva, tra Iva e imposta di registro sulle transazioni, Tares, Tarsu, l'imminente Taser e quelle tasse improprie che sono le inutili se non fasulle certificazioni obbligatorie, elettrica ed energetica. La normativa sugli affitti è antidiluviana, e il contenzioso per il recupero degli immobili mutuati e non pagati è per le banche lentissimo. Le varianti di destinazione d'uso per le privatizzazioni sono una specie di lotteria. A queste condizioni, chi mai investirà massicciamente sugli immobili in Italia? Rischiamo di ritrovarci, come in Cina, con giganteschi falansteri vuoti nei centri storici come nelle periferie. Cambiamo rotta finché siamo in tempo.

Eau: Mercato immobiliare Dubai ritrova ottimismo pre-crisi - Economia - ANSAMed.it


(di Alessandra Antonelli) (ANSAmed) - DUBAI, 10 OTT - Dopo tre edizioni sottotono a raccontare le difficolta' della ripresa del mercato immobiliare emiratino, Cityscape Global, la vetrina piu' importante di settore della regione che si conclude oggi, vibra quest'anno di un ottimismo simile a quello degli anni pre-crisi sebbene molto piu' accorto rispetto all'eventualita' di una nuova bolla.

Negli ultimi 18 mesi, complice una ritrovata confidenza nei mercati finanziari internazionali, nella definizione di uno scenario normativo che regola le speculazioni e salvaguarda gli investitori, ed una serie di annunci di progetti e mega-progetti, i prezzi degli immobili a Dubai hanno subito una decisa accellerata, trainando con se' l'incremento dei prezzi degli emirati del nord.

I dati del Dubai Land department, rivelano che le vendite degli immobili nell'emirato hanno subito un aumento del 30% nella prima meta' del 2013, mentre, indica invece la Asteco, i prezzi delle vendite sono schizzati a +42% e quelli degli affitti hanno superato il 23%. Sharjah, immediatmente a nord di Dubai ha registrato un aumento dei prezzi per gli affiti del 34%, Ajman del 19%, Ras al Khaima del 39%, Fujairah del 13. Tra i progetti a ridare ossigeno a Dubai il "Gran Canal", annunciato la settimana scorsa ridisegnera' parte della topografia dei Dubai, tagliando uno dei suoi parchi principali e tre delle maggiori arterie. Ma anche la ''Mohammad bin Rashid City'' citta' nella citta' che avra' un parco piu' esteso dell'Hyde Park ed uno dei tassi abitativi piu' bassi di qualsiasi altra citta' internazionale, il ''Mall of the World'', il centro commerciale piu' grande al mondo corredato da 100 alberghi. Annunciata inoltre la ripresa dei lavori per i parchi di intrattenimento a Dubailand, e quella di estesi progetti residenziali tra cui Palm Deira, (isola a forma di palma con 40 km di coste) seppur ridimensionata rispetto i piani originali, a firma Nakeel, il colosso semi-governativo che ha rischiato di affondare nell'immediato dopo-crisi. L'ombra di una possibile bolla, specialmente considerati i tempi brevi in cui i prezzi sono impennati, continua tuttavia a far capolino nelle analisi degli esperti di settore.

Se e' vero che dal 2008 ad oggi le autorita' hanno incrementato il costo del passaggio di proprieta' (dal 2% al 4%), hanno stabilito una commissione per le dispute sui progetti non terminati ed una per le controversie degli affitti, hanno esteso la giurisdizione del Land department ed approntato nuove leggi tra cui quelle per il conto a garanziae e di protezione per gli investimenti, queste - iniziative e normative - mancano ancora di adeguata applicazione. (ANSAmed).

Repubblica Dominicana: anno difficile ma bilancio positivo Registrato nel periodo gennaio-agosto un +2,09% di arrivi globali, per un totale pari a 2 milioni 892mila 970 rispetto ai 2 milioni 833mila 662 del 2012 - guidaviaggi.it

“Il 2013 è stato un anno molto intenso e proficuo che ci ha permesso comunque di registrare successi, nonostante il periodo non troppo felice dell’Italia e dell’Europa in generale. Sicuramente un ruolo importante è stato giocato dal consolidamento dei rapporti con i nostri partner quali i tour operator, gli agenti di viaggi, le compagnie aeree e dalle costanti relazioni con i partner locali nell’isola” afferma Neyda García, direttrice dell’Ufficio del Turismo della Repubblica Dominicana in Italia. I primi otto mesi dell’anno, da gennaio ad agosto, hanno registrato un bilancio turistico parziale ma comunque abbastanza positivo per il Paese, per un totale di 52.158 Italiani che hanno visitato la destinazione.
I dati globali invece sono ancor più positivi per la meta, registrando un +2,09% di arrivi globali (gennaio-agosto 2013) per un totale pari a 2.892.970 rispetto ai 2.833.662 del 2012. Ai primi posti sempre gli Stati Uniti seguiti dal Canada, Francia, Germania, Russia, Spagna, Argentina, Brasile e Cile. I segmenti turistici di maggior successo sono stati sicuramente il turismo leisure, seguito dai viaggi di nozze. A viaggiare sono soprattutto famiglie, coppie e compagnie di amici. La permanenza va da 8 a 10 giorni (9 notti), con una spesa minima di 80 euro al giorno e secondo le statistiche questo rispecchia un incremento di 3,7% nella spesa giornaliera per turista nel paese in relazione al 2012. 

Air Europa rafforza sulla Repubblica Dominicana Dal 30 novembre al via il nuovo volo Madrid-La Romana - guidaviaggi.it

Air Europa conferma anche per la prossima stagione le due rotte storiche verso Santo Domingo e Punta Cana e aggiunge per lo schedule invernale la nuova rotta di La Romana La compagnia aerea controllata dalla Holding Globalia Corporación rafforza dunque i collegamenti con la Repubblica Dominicana aprendo la nuova rotta Madrid-La Romana che farà il suo debutto il prossimo 30 novembre. I collegamenti verso la Repubblica Dominicana si avvalgono poi in Italia delle coincidenze dei 4 voli quotidiani garantiti da Air Europa verso Madrid, due dall’aeroporto di Milano Malpensa e due da Roma Fiumicino. 

mercoledì 9 ottobre 2013

Benidorm, ecco il grattacielo Intempo, manifesto della bolla immobiliare spagnola - ilghirlandaio.com


Benidorm, ecco il grattacielo Intempo, manifesto della bolla immobiliare spagnola
(Il Ghirlandaio) Benidorm, 1 ott. Nel cielo azzurro di Benidorm c’è una torre che svetta sopra le altre: è il grattacielo Intempo, che si pone come un simbolo degli eccessi della Spagna in piena bolla immobiliare. Il gigantesco edificio è alto 180 metri, comprende 54 piani (e non a caso venne propagandato come il più grande grattacielo d’Europa), una piscina semi-olimpionica che dovrebbe accogliere i 1.000 residenti previsti dal piano dei progettisti.
Greenpeace si è già mostrata preoccupata per una così alta concentrazione di persone in una delle zone più famose del turismo spagnolo, quella Costa Brava che ogni anno viene visitata da milioni di persone. Guillermo Campos, capo architetto della struttura realizzata da Olga Urbana, si dice tranquillo e respinge le accuse di Greenpeace: “Le acque sono limpide” si è limitato a dire.
Ad oggi sono stati venduti il 35% degli appartamenti del palazzo, e la preoccupazione inizia a salire visto che la consegna è prevista per i primi mesi del 2014. Campos sostiene che la ripresa del mercato immobiliare avverrà a metà del 2014 e che, nel frattempo, spera di riuscire ad attrarre acquirenti russi, algerini e britannici, nonostante i prezzi particolarmente alti (350.000 euro per un appartamento, oltre 3 milioni per attico e super attico).
Il progetto venne lanciato nel 2007, proprio nei giorni in cui la bolla immobiliare spagnola iniziava la sua inesorabile implosione. I costruttori ancora oggi chiedono oltre un milione di euro in fatture non pagate dai promotori dell’iniziativa immobiliare. Il prestito per la costruzione, concesso da Caixa Galicia, è transitato anche per il fondo “bad bank”, dopo che l’istituto di credito era stato salvato dallo Stato. 

Manovra: 500 mln da vendita immobili a Cdp Lo ha detto il ministro dell'Economia Saccomanni (ANSA)


09 OTTOBRE 2013
Manovra: 500 mln da vendita immobili a Cdp
(ANSA) - ROMA, 9 OTT - La copertura al dl manovra di 500 milioni che arriverà dalle dismissioni prevede la vendita di immobili del Demanio e dello Stato a Cassa Depositi e Prestiti. Lo ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi.(ANSA).
 

Milano: Porta Nuova, in 2 mesi vendite per 14 mln euro (ANSA)


09 ottobre 2013
(ANSA) - MILANO, 9 OTT - Avanzano i lavori del progetto immobiliare Porta Nuova a Milano. Nell'area residenziale, negli ultimi due mesi, ''sono stati venduti appartamenti per 14 milioni di euro'', spiega l'a.d di Hines Italia Sgr, Manfredi Catella. La media prezzo è di 9.000 euro al metro quadro con un massimo raggiunto per un monolocale, non ad un piano alto, venduto a 20 mila euro al metro quadro. La parte residenziale comprende 380 appartamenti di lusso divisi in 15 edifici. Il 60% delle unità abitative sono state già collocate prima del loro completamento ad un prezzo mediamente superiore di oltre il 50% rispetto all'area circostante. Entro la fine di quest'anno saranno lanciati nuovi prodotti, il cui collocamento è previsto per il 2014-2015. E' stata poi locata oltre metà dell'area destinata ad uso uffici (dove tra l'altro sorge anche l'Unicredit Tower che ospita 4.000 dipendenti del gruppo). (ANSA).

Bolla immobiliare nella ripresa inglese di Leonardo Maisano - Il Sole 24 Ore


Il sogno prima di farsi realtà potrebbe sostare a lungo nell'angolo riservato agli incubi. Londra ha lanciato il programma "help to buy", aiuti per l'acquisto della casa, nel mezzo di una scalata dei prezzi degli immobili che fa temere una bolla, affondata in una ripresa unica in Europa.
Il Fondo monetario ha portato all'1,4% la previsione di sviluppo del Pil 2013, un balzo di mezzo punto rispetto a luglio che promuove le politiche del governo Cameron. Altri vanno più in là immaginando per il Regno di Elisabetta l'1,5-2% di crescita già quest'anno. Gli ottimisti (Centre for Economics Business Research) dicono che abbia nel mirino, nel 2014, il sorpasso della Francia. I visionari suggeriscono che nel prossimo ventennio, aiutata da una dinamica demografica eccezionalmente favorevole, possa inquadrare anche la Germania.
Per ora, Londra non si trattiene dall'azzardo sulla casa, nonostante gli altolà del Parlamento e di economisti indipendenti. La dinamica ha qualche cosa di drammaticamente noto: mutui al 95% del valore degli immobili per chi acquista la prima casa. Le banche rischiano di avvitarsi nella dinamica che creò il credit crunch? Il Tesoro oppone alla critiche il suo scudo: finanzia il programma facendosi garante del 15% del prestito. «Il sogno di un casa di proprietà diventa realtà» ha annunciato il premier David Cameron difendendo una manovra, progettata con lo sguardo sulle elezioni del 2015, che consente di acquistare un immobile con poco più di 10mila sterline di deposito. Resta, anzi cresce, il rischio bolla. Dati di Halifax indicano che su base nazionale gli immobili crescono del 6% l'anno, a Londra del 10% e questo senza considerare il doping che "help to buy" da oggi comincerà ad iniettare nelle vene di un Paese tornato ad annusare l'odore dei soldi.
Anche per questo tanti scommettono che Mark Carney smentirà sè stesso, correggendo la previsione di tassi che vorrebbe mantenere ai minimi fino a quando la disoccupazione non sarà calata dal 7,8 al 7 per cento. Per il governatore della Banca d'Inghilterra non accadrà prima del 2016, perché, ha precisato, «Londra non è il resto del Regno». Che la capitale sia l'isola felice di un'isola senza sorriso dal 2008, è evidente, considerando qualsiasi indicatore. Dalle case, ai consumi, fino all'occupazione in crescita soprattutto nei servizi (i servizi, il 75% dell'economia nazionale, sono targati Londra, con il Pmi a quota 60,5, livello più alto dal 2006 ) sospinti dalle società finanziarie che negli ultimi novanta giorni hanno assunto 10mila persone. Ottimismo ai massimi da 17 anni, anche perché avanzano sia manifattura sia costruzioni.
Londra pilota la crescita, rappresentando il 20% e più dell'economia britannica, ma il risultato è nazionale e assolve una politica fatta di spending review che si rinnovano. Stime di questi giorni indicano che l'1,5-2% di crescita nel 2013 non è impossibile. Il terzo trimestre sembra destinato a chiudere con un balzo appena sotto l'1 per cento. Lo prevede Now-Casting, società che analizza con grande accuratezza le dinamiche dell'economia in Gran Bretagna e in altri Paesi. Secondo Now-Casting il terzo trimestre inglese indicherà un più 0,95%, ma sarà il quarto, con una progressione dell'1,3, a spingere Londra verso una crescita annuale dell'1,75 per cento.
Numeri che fanno della Gran Bretagna, come indica enfaticamente il conservatore Daily Telegraph, «una delle economie in più solida crescita» del mondo sviluppato. Meglio, certamente, dell'Eurozona, anche se il Regno Unito continua a vivere sotto schiaffo, eternamente minacciato da quanto accade nel continente. Nel 2010, il rimbalzo seguito alla "notte" del 2008-2009, sbattè, infatti, contro la crisi dell'euro sprofondando il Paese verso la recessione. E ancora oggi pesa se è vero che il deficit commerciale è salito in luglio a 3,1 miliardi di sterline, fissando il primato negativo dell'anno con una caduta del 7,6% nell'export di beni.
Destinatari della produzione britannica sono ancora i Paesi Ue, per questo la contrazione del continente impedisce a Londra di diversificare la propria economia costringendola a spingere sul pedale dei consumi interni, di cui la dinamica immobiliare è motore importante. Ripresa effimera, dunque, come lo fu nel 2010? «Non credo - precisa Simon Kirby, economista del National institute of economic and social research - che si tratti di un rimbalzo tanto legato, come lo fu allora, allo stockbuilding. C'è qualcosa di molto più solido». Secondo Goldman Sachs il ritorno del credito grazie al rafforzamento del sistema bancario è la chiave di tutto. «Se proseguirà assisteremo alla dinamica opposta degli ultimi cinque anni.
La performance dell'economia inglese dalla crisi ad oggi è stata caratterizzata da bassa crescita, debole produttività, alta inflazione. È presumibile che sarà ora segnata da alta crescita, più forte produttività e bassa inflazione». Per Simon Kirby sono sorprendenti i numeri sulla spesa dei consumatori, cresciuta dell'1% nel primo semestre dell'anno rispetto al semestre precedente. «Con un dato significativo: le vendite di auto - precisa - un vero boom». Nel 2013 saranno 2,2 milioni grazie a 19 mesi di crescita costante delle vendite, fenomeno unico in Europa. Tre quarti del totale sono acquistate a credito a conferma che il denaro circola molto più che in passato, ma anche che l'indebitamento delle famiglie tornerà a crescere dopo il rallentamento innescato dalla crisi. La piaga endemica dell'economia britannica - i debiti privati - riemergerà, accompagnando una ripresa che, in Europa, vede Londra in solitaria accelerazione.
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martedì 8 ottobre 2013

L’aggravio fiscale sugli immobili smorza la ripresa di Anna Carbone - news.attico.it


Wohnhaus, Hausfassade, Mietswohnungen, DeutschlandConfedilizia contesta la proposta di colpire gli immobili con rendita superiore a 750 euro. Un colpo ai deboli sintomi di ripresa secondo il Presidente.

La proposta di colpire gli immobili con rendita superiore a 750 euro colpirebbe soprattutto certi villini ed anche tutti gli immobili involontariamente sfitti.
“Sulla proposta governo e maggioranza dicano una parola chiara”, dice il Presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani.
“Nel preciso momento in cui arrivano nuovi preoccupanti dati sul mercato immobiliare, da alcuni parlamentari giunge subito, con la presentazione di emendamenti chiaramente di tipo ministeriale, anche il conforto: tornare a colpire l’immobiliare”. Secondo Confedilizia l’intento è proprio uno solo: smorzare sul nascere ogni sintomo di ripresa, nell’edilizia e negli immobili.
Anzi, Sforza Fogliani critica aspramente i parlamentari che, appellandosi a caotiche ubbie dottrinali, propongono di colpire gli immobili non locati perché non si trovano inquilini che li affittino.
“Siamo al cupio dissolvi, ma la responsabilità sarà chiara, nessun falso scopo di giustizia sociale potrà cambiare il giudizio. Si agirebbe in senso esattamente contrario all’equità sociale e a provarlo basta una constatazione sola: che si colpirebbero persino certi villini, penalizzando in linea di massima, per le abitazioni civili, soprattutto i contribuenti delle città più grandi, come Roma, Milano, Torino, Bologna, ove la rendita di queste unità immobiliari è superiore a 750 euro. A questo punto si impone un preciso chiarimento da parte del Governo e della maggioranza che lo sostiene”, chiede ancora Confedilizia.
“Occorrono soldi. I giornaloni (della finanza) sono tutti univoci: pescare nell’immobiliare. Alcuni parlamentari presentano emendamenti (ministeriali) nello stesso senso. Se il Governo ha cambiato vela, lo dica”. Parola di Corrado Sforza Fogliani, Presidente della Confedilizia.
a cura di Anna Carbone

Mercato immobiliare ancora in calo - tgcom24


 - Scendono ancora i prezzi delle case in Italia. Lo rivela uno studio condotto dal sito di annunci www.idealista.it, che ha monitorato 97.957 immobili di seconda mano, sparsi in54 comuni italiani, nel periodo luglio-settembre. La tendenza al ribasso è evidente in tutto lo stivale, ma le città in saldo negativo sono meno del trimestre scorso: i prezzi sono scesi in 39 centri (il 70% del campione), mentre a giugno la percentuale era stata del 75%.
Roma Milano si confermano i comuni in cui comprare casa è più dispendioso: 4.040 euro al metro quadro per la capitale, e 3.873 euro/mq per il capoluogo lombardo. I prezzi sono ancora molto alti, quindi, ma lo sono anche i margini di discesa: -1,3% a Roma e -2,3% a Milano. La città che ha visto scendere più di tutte il costo del mattone è Padova (-7,2%), mentre a Pisa c’è l’aumento maggiore (4,4%). Napoli rimane sostanzialmente stabile con un aumento dello 0,1%. Il comune in cui è più economico acquistare casa è Agrigento che, con i suoi 1.098 euro/mq, registra una variazione del -5,8%.
 
Nonostante i prezzi più bassi, il mercato è ancora in una situazione di blocco, a causa dellecondizioni economiche incerte, che deprimono la domanda. “In un quadro di prezzi in discesa, con tassi bassi previsti ancora a lungo, si creano le condizioni per un ritorno d’interesse verso il mattone, soprattutto per chi è intenzionato ad acquistare la prima casa”, spiega Vincenzo de Tommaso, dell’Ufficio Studi di idealista.it, “ma questi timidi segnali di ripresa rischiano di essere subito disattesi dalla cronica instabilità del Paese che si riflette negativamente sul mercato del lavoro e sul potere d’acquisto delle famiglie italiane, in ulteriore calo”.
 
Milano, dove sono stati monitorati 9.052 immobili, abbiamo visto che tra luglio e settembrei prezzi sono scesi del 2,3%, arrestandosi attorno ai 3.873 euro/mq (90 euro in meno di quelli di giugno). Solo due quartieri hanno registrato aumenti: Baggio (2.328 euro/mq, +1,5%) e Famagosta-Barona (2.966 euro/mq, +0,5%). Il quartiere che perde terreno più di tutti si conferma essere Porta Vittoria (4.077 euro/mq, - 7,5%), che in un anno ha perso il 16,6% del valore. In zona Navigli-Bocconi i prezzi rimangono invariati (4.838 euro/mq) e anche quelli del centro continuano a essere proibitivi (7.171 euro/mq, -1%).
 
Roma i prezzi scendono dell’1,3%, raggiungendo i 4.040 euro/mq. Sono stati monitorati 9.899 immobili in 21 quartieri: tra questi, ben 17 zone hanno registrato un crollo dei prezzi e di due, Ostia e Casal Palocco-Infernetto, i dati non sono ancora non rilevabili. Gli unici due quartieri che registrano un lieve aumento sono: Nomentano-San Lorenzo (4.798 euro/m²; 2,2%), che vive un’inversione di tendenza dopo una lunga stagione di ribassi; ed eur-torrino (4.163 euro/m²; 0,7%), che si conferma l’area dove i prezzi hanno resistito meglio nell’ultimo anno. Il calo più significativo nella Capitale si è verificato in zona Arvalia-Portuense (3.421 euro/m²; -4,3%) e al centro storico (6.296 euro/m²; -4,2%), dove il crollo dei prezzi è inesorabile (-16,1% rispetto al 2012). Si mantiene piuttosto invariato il costo del mattone in un’altra zona esclusiva della città, il quartiere Parioli (6,104 euro/mq, +0,1%); mentre investire nell’area più economica della capitale, Roma-Est autostrade, costa 2.505 euro/m² (con una variazione del -1,2%).

Immobiliare Usa: ad agosto prezzi delle case in crescita del 6,5% - simplybiz.net


La stagione estiva 2013 di vendite immobiliari in Usa si è conclusa con una nota positiva, sia per le vendite di case che per i prezzi significativamente più elevati rispetto allo scorso anno. Agosto è stato il 19esimo mese consecutivo in cui entrambi i parametri sono stati superiori a quelli dello stesso mese dell'anno precedente. Ad agosto le vendite di case sono aumentate del 6,5% e il prezzo medio è stato di 188.450 dollari, del 12,9% più elevato rispetto all’agosto 2012. Lo rivela l'ultimo National housing report di Re/Max.
La diminuzione degli immobili sul mercato, si legge nell'analisi, è stata del 17,4%, rispetto al calo del 20,7% osservato nel mese di luglio.
L’inventario torna a un livello più normale, i prezzi delle case andranno probabilmente stabilizzandosi. A questo ritmo di vendite, il numero di mesi necessari per spostare l'intero inventario è stato di 4.4, ancora al di sotto dei 6 mesi considerati come un mercato in equilibrio tra compratori e venditori.
“Nonostante le basse scorte e l'aumento dei tassi di interesse, la domanda di case è forte, e sia le vendite di immobili che prezzi rimangono più alti rispetto ad un anno fa. Ora che ci siamo lasciati alle spalle la stagione estiva più attiva nelle vendite, i risultati sono chiari: nel 2013 continua la ripresa iniziata nel 2012 ", ha spiegato Margaret Kelly, ceo di Re/Max.

TRANSAZIONI MEDIE SU BASE ANNUA
Il report stilato ad agosto ha mostrato un calo del 5,3% nelle operazioni chiuse da luglio, ma un aumento del 6,5% rispetto ad agosto 2012. Agosto è il 26° mese consecutivo che ha segnalato un aumento delle vendite rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Le vendite di case nel 2013 sono state più elevate nei mesi di maggio e luglio, ma a giugno e agosto le vendite sono rimaste comunque superiori rispetto agli stessi mesi dell’anno prima. Delle 52 aree metropolitane prese in esame nel mese di luglio, 41 hanno riferito un aumento delle vendite di agosto nel 2012, con 25 di esse che hanno riportato aumenti a doppia cifra, tra cui:
  1. Burlington, VT +29.6%
  2. Chicago, IL +26.7%
  3. Manchester, NH +24.4%
  4. Des Moines, IA +21.2%
  5. Albuquerque, NM +20.7%
  6. Raleigh & Durham, NC +20.6%.
PREZZI DI VENDITA SU BASE ANNUA
Il prezzo mediano di tutte le case vendute in 52 aree metropolitane del sondaggio era di $ 188.450, appena dello 0,5% inferiore al prezzo medio nel mese di luglio, ma ancora del 12,9% superiore a quello di agosto 2012. Questo rende agosto il 19° mese consecutivo con un prezzo medio più elevato rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Finché c'è una forte domanda da parte degli acquirenti e una scarsa offerta di inventario, i prezzi delle case dovrebbero rimanere significativamente più alti rispetto allo scorso anno. Delle 52 aree metropolitane intervistate nel mese di agosto, 51 hanno sperimentato i prezzi di vendita più elevati rispetto ad un anno fa. Infatti, 23 aree metropolitane segnalano incrementi a doppia cifra:
  1. Detroit, MI +50.0%
  2. Miami, FL+39.7%
  3. Atlanta, GA +39.6%
  4. Las Vegas, NV +33.6%
  5. San Francisco, CA +29.3%
  6. Orlando, FL +27.3%
GIORNI MEDI SUL MERCATO
I giorni medi sul mercato per tutte le case vendute nel mese di luglio sono stati solo 62, tre giorni meno della media di 65 nel mese di giugno, ma 18 giorni inferiori alla media di 80 giorni nel mese di luglio 2012. La media di 62 giorni nel mese di luglio ha segnato il 14 ° mese consecutivo, con una media al di sotto di 90.
Di tutte le case vendute nel mese di agosto, il numero medio di giorni sul mercato era solo 62, invariato rispetto a luglio, ma di 19 giorni inferiore alla media di 81 giorni nel mese di agosto 2012. La media di agosto è stata di 62 giorni che rappresenta la 15esima volta nell’anno passato in cui la media è stata inferiore a 90 giorni.
I giorni sul mercato sono il numero medio di giorni che intercorre dalla presa di incarico alla firma del contratto.
INVENTARIO MENSILE – Media delle 52 Aree Metropolitane
Agosto è il 5 ° mese consecutivo che ha visto un tasso più lento di declino nell’inventario. Il numero di case in vendita nel mese di agosto è stato del 3,4% inferiore rispetto all'inventario nel mese di luglio, ma del 17,4% inferiore rispetto all'inventario nel mese di agosto 2012. Ci sono attualmente 11 aree metropolitane che segnano aumenti di scorte disponibili da luglio. un primo segnale che bassi livelli di stoccaggio stanno cominciando a stabilizzarsi e crescere. Ad agosto il numero dimesi segnalato è di 4,4.
I mesi di fornitura più bassi si sono registrati nelle seguenti città:
  1. San Francisco, CA 1.3
  2. Los Angeles, CA 2.0
  3. Denver, CO 2.1
  4. Phoenix, AZ 2.5
  5. Washington, DC 2.6
  6. Orlando, FL 2.6
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lunedì 7 ottobre 2013

Gb: cinesi ricostruiscono Crystal Palace, icona imperiale (ANSA)


04 ottobre 2013
(ANSA) - LONDRA, 4 OTT - Il Crystal Palace risorgerà dalle ceneri grazie ai soldi dei cinesi. L'edificio simbolo della Londra imperiale, andato distrutto in un incendio nel 1936, verrà ricostruito nel sud della capitale grazie al progetto da 500 milioni di sterline di ZhongRong Group di cui è entusiasta il sindaco Boris Jonhson. Una volta realizzato, l'edificio con una enorme superficie in vetro che riprodurrà l'originale del 1851 costruito per ospitare la prima Esposizione universale, diventerà una attrazione culturale in grado di attrarre milioni di turisti. Ma non mancano le polemiche. Secondo il consigliere Verde del comune di Londra, Darren Johnson, il parco circostante è a rischio. Mentre un consigliere Labour, Val Shawcross, si è detto preoccupato per i due milioni di visitatori l'anno in più che arriverebbero a Londra, col rischio di portare al collasso i trasporti della metropoli. (ANSA).

Grecia: monaco alla sbarra per frode immobiliare (ANSA)


(ANSA) - ATENE, 7 OTT - Un monaco del monastero greco di Vatopedi, sul Monte Athos, e altri 13 imputati sono stati rinviati a giudizio e saranno processati per rispondere di una presunta frode in un'operazione di scambio di proprietà immobiliari fra lo Stato ellenico e il monastero. Lo riferiscono i media di Atene. I giudici di una Corte d’Appello hanno disposto infatti che il monaco Efraim - che quattro anni fa era stato già condannato in primo grado a 15 mesi con la condizionale insieme con il confratello Arsenio per la stessa vicenda - sia adesso chiamato a rispondere con gli altri 13 di falsa testimonianza sempre in relazione alla fraudolenta gestione dell'operazione immobiliare. Gli imputati, secondo l'accusa, avrebbero convinto uomini politici vicini all'allora premier conservatore Costas Karamanlis (Nea Dimokratia) e pubblici ufficiali ad attribuire illegittimamente al monastero la proprietà di un'area demaniale che era poi stata ceduta allo Stato in cambio di beni immobili di valore molto superiore. Fu proprio questa vicenda ad innescare uno scandalo che coinvolse esponenti del governo Karamanlis contribuendo a eroderne il consenso popolare. (ANSA)

Da chiesa a casa di lusso: ecco la storia di St Saviours, oggi «ufficialmente» sul mercato di Tiziana Minelli - Il Sole 24 Ore


Saint Saviours di Londra, a due passi dai magazzini Harrods, fino al 1998 era una chiesa, ma oggi è una dimora di super lusso. A trasformarla nella casa dei sogni e ad accrescerne enormemente il valore è stato Rigby & Rigby che si occupa di immobili di lusso, architettura e design di interni.
La chiesa di St Saviours, costruita nel 1837, è stata venduta nel 1998 dalla Diocesi di Londra in cerca di proventi economici al prezzo di 1milione di sterline. Tranne una piccola parte rimasta adibita al culto, i restanti oltre 1000 metri quadri per qualche anno sono stati di proprietà dello scrittore di musical Alain Boublil, autore fra gli altri di Les Miserables. Il librettista di origine tunisina ha trasformato la chiesa in una casa di quattro piani, dotata persino di una piscina interna. Nel 2009, per 13,5milioni di sterline, la proprietà è passata nelle mani di un ricco thailandese che non soddisfatto dell'aspetto l'ha sottoposta a un nuovo progetto di ristrutturazione della durata di tre anni e del valore di 10milioni di sterline.
Nell'aprile 2013 alcuni media inglesi si sono occupati di questa opulenta dimora.Circolavano le voci di un'imminente collocazione sul mercato. La quotazione, per quanto non ufficiale, di cui raccontavano i media britannici si aggirava intorno ai 50milioni di sterline. Ma di ufficiale non c'era nulla, tranne le foto da capogiro che il gruppo Rigby ha preparato per una apposita brochure, consultabile anche online, per mostrare i dettagli di pregio degli interni.
Poi nei giorni scorsi, su un blog americano "molto informato" che si occupa di gossip immobiliare è comparsa la notizia che St Saviours è "ufficialmente" in vendita. Oltre 1000 metri quadri, sette camere da letto di cui tre per gli ospiti, un salone alto oltre 12 metri ricavato nella navata,due cucine, sala cinema con schermo da 120 pollici, piscina interna, palestra, centro benessere sono solo alcune delle caratteristiche di questa dimora. Poi ci sono i soffitti decorati in foglia d'oro, le camere che si affacciano su quadrifore ornate che incorniciano il panorama londinese. E per completare la scenografia della navata c'è persino una scala in pietra e bronzo circolare al cui interno è collocato l'ascensore in vetro che permette di muoversi, senza troppa fatica, fra i quattro piani. E pensare che nel 1837 il terreno dove sorge St Saviours era costato soltanto 300 sterline. In quasi due secoli di lavori, ristrutturazioni e trasformazioni il suo valore si moltiplicato a dismisura.

Immobili, mutui cari Ma battono ancora l’affitto di Gino Pagliuca - corriere.it


I l mutuo batte ancora l’affitto nonostante il caro spread (guarda il grafico). Ma si devono verificare almeno due condizioni: non si deve rivendere la casa prima di dieci anni e i valori immobiliari non devono diminuire, se la casa è piccola, mentre per le abitazioni grandi serve un aumento dei prezzi di almeno l’1% all’anno. E qui ci avventuriamo in un campo molto più incerto, visto l’andamento del mercato immobiliare.
Sono queste, in sintesi, le evidenze più significative di un confronto che CorrierEconomiaha già effettuato in altre occasioni e che ha aggiornato partendo dai dati dell’ultimo osservatorio di Nomisma e tenuto conto delle ultime novità fiscali. Come le minori imposte per chi acquista la prima casa, l’eliminazione dell’Imu sulle abitazioni principali. E l’arrivo della Service Tax che di fatto graverà, sostituendo l’Imu, anche sugli inquilini.
Che il tema acquisto contro affitto sia caldo lo dimostrano anche i dati di una recente rilevazione di Swg per CorrierEconomia, che indica una grande incertezza degli italiani. Interrogati sulla scelta più opportuna sulla casa il 44% ha risposto che è meglio l’affitto, mentre il 39% punterebbe sull’acquisto; non è però un caso che con l’aumentare dell’età degli interpellati cresca anche la preferenza per la proprietà. 
L’ELABORAZIONE
Tornando alla nostra simulazione, abbiamo ipotizzato che si disponga di una cifra sufficiente a dare l’anticipo in contanti per l’acquisto della casa e per le spese fiscali e notarili legate all’operazione e che si accenda un mutuo a tasso fisso ventennale con rate equivalenti al canone di locazione necessario per affittare l’appartamento.
Il bilancio dopo dieci anni per l’inquilino è dato dalla differenza tra il capitale per l’anticipo,ipotizzato investito al tasso del 3% annuo, e la spesa sostenuta per i canoni. Il bilancio di chi acquista è dato dalla differenza tra la somma del valore finale della case e dei canoni risparmiati meno le rate del mutuo e il debito residuo del finanziamento. Si ipotizza che il beneficio fiscale ricavabile dal mutuo sia tale da compensare le spese di manutenzione straordinaria e l’Imu.
Per la nostra simulazione abbiamo considerato un trilocale di 80 metri quadrati effettivi (88 commerciali) in zona residenziale e un bilocale da 50 metri (55 commerciali) in periferia e già dalla lettura delle due tabelle appare evidente che la convenienza dell’acquisto è maggiore per le case di minor prezzo. E la ragione è molto semplice: i canoni di locazione non crescono in proporzione al valore dell’immobile, ma pesano di più quando la casa vale meno.
I RISULTATI
Nel confronto sul bilocale a Milano l’acquisto stravince con quasi 57 mila euro di vantaggio anche se la casa non aumentasse di valore, e si sale a oltre 70 mila ipotizzando una rivalutazione del 10%. Ancora più alto il gap a Roma, dove a prezzi costanti degli immobili chi acquista ha un vantaggio teorico di oltre 76 mila euro, che diventano quasi 91mila se si considera l’ipotesi di una rivalutazione. Nella media delle principali città l’acquisto con il mutuo nel decennio dà un vantaggio di oltre 42 mila euro a prezzi costanti e di oltre 52 mila con valori in crescita del 10% nel decennio.
Lo scenario cambia se si considera l’abitazione di maggior pregio: a prezzi fermi nella media l’acquisto comporta uno svantaggio di circa 20 mila euro mentre con l’aumento dell’1% all’anno dei valori si giunge in territorio positivo sia pur di poco (+3 mila euro). A Milano chi compra perde 26 mila euro se rivende allo stesso prezzo di acquisto, mentre con una rivalutazione del 10% mette a segno una performance di 9.700 euro; a Roma il guadagno è di quasi 36 mila euro a valori costanti, e di quasi 72 mila con prezzi su del 10% nel decennio.
POTERE D’ACQUISTO
Partendo dai dati di Nomisma abbiamo effettuato anche un’altra simulazione, calcolando la percentuale di un appartamento acquistabile se si sceglie di devolvere a un mutuo la somma che si pagherebbe per un affitto. Più è alta la quota più ovviamente conviene farsi finanziare un acquisto. 
Anche in questo caso emerge la maggiore convenienza della casa più piccola rispetto a quella di pregio. La quota di copertura del mutuo per il trilocale è del 55,1% nella media delle principali città; Milano con 55,4% si pone proprio nel mezzo, mentre a Roma si sale al 61,9%. Nel bilocale una rata di mutuo equivalente al canone di locazione è in grado di garantire quasi tre quarti dell’acquisto.
Il dato più interessante però si ricava dal confronto con il 2006, l’anno del massimo storicoper le transazioni immobiliari in Italia. Il tasso di copertura del mutuo sul trilocale è sceso solo lievemente, dal 56,8% del 2006, mentre quello del bilocale ha registrato un balzo di quasi 13 punti. Se si considera che le abitazioni di minor pregio sono quelle per cui tipicamente si fa più ricorso al prestito, i numeri stanno a significare che la diminuzione degli scambi è in buona parte dovuta al blocco del credito. Se le banche tornassero a dare, ai tassi e con gli spread di oggi, finanziamenti alle condizioni giudicate standard prima delle crisi, e cioè rata pari a un terzo del reddito e rapporto tra prestito e valore immobiliare del 79/80% le compravendite riprenderebbero subito.
Gino Pagliuca

GOLF PEOPLE REAL ESTATE. Fine della crisi? No, è solo un fuoco di paglia!


Fine della crisi? No, è solo un fuoco di paglia!

Eravate veramente convinti che l’abolizione dell’IMU e l’introduzione della Service Tax avrebbe risollevato l’agonizzante settore immobiliare italiano?

La tanto amata – soprattutto per noi italiani – casa è da anni terreno di demagogiche promesse elettorali e, nel contempo, fonte certa da cui attingere introiti fiscali post elezioni.
Da molti lustri la casa – si gioca il primato con sigarette e benzina – rappresenta un sistema collaudato e facile da attaccare fiscalmente senza però tener conto che questo prolungato accanimento ha trascinato il comparto in un baratro senza precedenti
Ciò che più mi spiace è che l’ondata di crisi del settore aveva mostrato le prime avvisaglie per tempo ma nessuno, compresi noi agenti immobiliari, ha voluto vederle perché ancora accecato dai favolosi anni precedenti con mercato scoppiettante!


Ora che i buoi sono scappati che fare?
Ci vorrebbe innanzitutto un segnale politico forte che trasmettesse normative fiscali eque e chiare in materia di immobili ma, se devo essere sincero, ci spero poco poiché fa troppa gola la possibilità di utilizzare la tassazione sugli immobili come detto sopra…

Sono perfettamente consapevole del fatto che non potrebbe esistere uno stato che non applichi una tassa patrimoniale sugli immobili e da tempo vado ripetendo che in quasi tutti i paesi del mondo, la stessa imposta ha un’aliquota di gran superiore alla nostra.
Ma sono altrettanto convinto che, chiarezza e certezze nell’applicazione. aiuterebbero molto. Soprattutto per gli investitori stranieri che volessero acquistare immobili in Italia.
Per la parte invece che dipende da noi agenti, come dico sempre ai miei collaboratori, per qualche anno ci dovremo dividere una torta molto più piccola e… in molte più parti.
A nessuno piacerà ciò che dico ma……fatevene una ragione!La condivisione, la collaborazione, l’associazione, l’appartenenza a grossi gruppi diventerà sempre più arma vincente per poter sopravvivere al difficile momento.Abbiniamo a questo uno smodato utilizzo di tutto ciò che gravita attorno a internet e, soprattutto, non attendiamo seduti alla scrivania che il cliente arrivi: alziamoci per essere noi propositivi.
Non siete ancora convinti?
Avete ragione perché l’ultima caratteristica fondamentale sarà quella di aprire gli occhi per sapere guardare agli stranieri che vogliono investire in Italia e agli italiani che vogliono investire all’estero… sono gli unici due comparti con segno positivo.
Non illudetevi che i dati dei giorni scorsi dimostranti un timido risveglio, siano anticipatori della fine della crisi: è solo un fuoco di paglia.
Buon lavoro!
Al prossimo appuntamento.

Gianluca Santacatterina

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domenica 6 ottobre 2013

IL RAPPORTO Valori in frenata ma le transazioni ora tornano a farsi strada - repubblica.it


Il mercato immobiliare è verso la svolta: nel secondo trimestre del 2013 rallenta la contrazione delle vendite, attestandosi al — 2% a Milano a fronte del — 4,8% del trimestre precedente. Questo quanto emerge dal rapporto dell’Agenzia delle Entrate, presentato alla Camera di commercio di Milano in occasione del convegno “Il ruolo del valutatore immobiliare e dell’esperto indipendente alla luce delle nuove qualifiche professionali”. Il convegno è stato organizzato da Osmi Borsa Immobiliare, azienda della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Isivi (Istituto italiano di valutazione immobiliare) e Crif certification services. Osmi rileva invece una decrescita dei valori residenziali generalizzata a tutte le tipologie e a diverse zone del capoluogo lombardo, con contrazioni dei prezzi medi cittadini che nel corso dell’ultimo anno si sono attestate tra il -2,9% degli appartamenti di nuova costruzione e il -3,7% del prodotto vecchio. Questi i dati che emergono dalla rilevazione dei prezzi sugli immobili sulla piazza di Milano e Provincia nel primo semestre del 2013, realizzata in collaborazione con Fimaa Milano Monza & Brianza. «Dopo il drammatico calo del numero di transazioni immobiliari che ha caratterizzato il 2012 — spiega Marco Dettori, presidente di Osmi — dal mercato arrivano segnali che fanno sperare in una fase di stabilizzazione. Oltre alla diminuzione dei prezzi, un’altra condizione necessaria per innescare la ripresa del comparto immobiliare è la ripartenza del
mercato del credito, che potrebbe essere incentivata dalla liquidità messa a disposizione delle banche da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Collegata al credito è l’importanza della trasparenza delle valutazioni degli immobili da mutuare e la professionalità dei valutatori».

In Messico il mercato immobiliare è in rialzo - casa.guidone.it

città-del-messico
Notizie positive provengono dal Messico per quanto riguarda il mercato immobiliare. Dal 2012, infatti, c’è stato un aumento dei prezzi come dimostra il quasi 6% di crescita registrata a Città del Messico. Essendo questa la realtà più estesa del paese, i dati provenienti da qui sono esemplificativi del mercato locale.
“Il mercato immobiliare in Messico é molto ampio e in costante movimento. Siamo un Paese con un´economia in sviluppo, anche se c´é da sottolineare che non esiste un grande acceso al credito. Rispetto al 2012 i prezzi al mq a Città del Messico sono aumentati del 5.9%”, conferma Martin Alvarez di Tecnocasa.
“Dai 14.668 pesos (842 euro mq) dello scorso anno, si passa agli attuali 15.867pesos (945.4 euro) per l’usato e 22.000 pesos (1319 euro) per abitazioni nuove. Città del Messico è la realtà più estesa del Paese, quindi esemplificativa del mercato locale. L’ area più apprezzata si trova nel centro sud della capitale e il target dell’acquirente tipo appartiene alla classe media”, prosegue.
“Rispetto a qualche anno fa le nuove costruzioni hanno subito una leggera contrazione – spiega Alvarez -. Bisogna affermare che il Messico rimane comunque attivo da questo punto di vista, infatti sul territorio si trovano diversi cantieri edili, sopratutto nella zona centro-sud, e la maggior parte di essi riguarda progetti a destinazione residenziale edificati spesso dalle stesse imprese”.
“Gli acquirenti sono per la maggior parte messicani che acquistano l’immobile ad uso personale. Pochi quindi gli investimenti da parte dei residenti. La domanda immobiliare proviene in piccola parte anche da cittadini del centro America – prosegue -. Sul fronte delle locazioni si registra un mercato stabile, nel quale la domanda non ha avuto contrazioni. Il rendimento è di oltre l’8%. Il canone d’affitto per un appartamento di due stanze si attesta intorno ai 7000 pesos (circa 450 euro)”.
“Nell’immediato, il mercato della casa rimarrà inalterato anche in forza della stabilità delle banche e delle istituzioni. Ci aspettiamo una crescita dovuta anche allo sviluppo economico che stiamo vivendo”, conclude.
Dai dati registrati, emerge inoltre che chi acquista predilige il trilocale di 100 metri quadri, mentre ci affitta opta per il bilocale, comunque ampio, di 80 metri quadri. Le tempistiche di vendita si attestano intorno ai 45 giorni.

IMMOBILI: ISTAT, PREZZI CASE -0,6% SECONDO TRIMESTRE, -5,9% SU ANNO - borsaitaliana.it



Settimo calo congiunturale ma si va riducendo (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 04 ott - Nel secondo trimestre, l'indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie registra una diminuzione dello 0,6% sul trimestre precedente e del 5,9% sul 2012. Lo stima Istat, segnalando che si tratta del settimo calo consecutivo, anche se l'ampiezza si va riducendo; su base annua, la flessione e' la sesta consecutiva, ma la dinamica tendenziale mostra segni di stabilizzazione. Al calo congiunturale contribuiscono le flessioni dei prezzi delle abitazioni nuove (-0,8%, che segue il -1,1% del trimestre precedente) e di quelle esistenti (-0,6%, dopo il precedente -1,5%). Analogamente, il calo tendenziale e' la sintesi della diminuzione dei prezzi delle case esistenti (-7,4%) e di quelle di nuova costruzione (-2,6%). Anche qui l'ampiezza del calo si riduce. In media, nel primo semestre 2013, i prezzi diminuiscono del 5,9% tendenziale (-1,9% per le case nuove e -7,7% quelle esistenti).
bab
(RADIOCOR) 04-10-13 10:16:15 (0107)IMM 3 NNNN

La bolla immobiliare sta crescendo esponenzialmente di Loretta Napoleoni - ilfattoquotidiano.it

Dieci giorni fa, più di 600 imprese italiane si sono presentate a Chiasso nella speranza di trasferirsi inSvizzera. Il sindaco di questa città, che aveva indetto una sorta di gara per il trasferimento di attività imprenditoriali italiane all’estero, ne ha selezionate 160. A Londra il mercato immobiliare è letteralmente impazzito a causa della domanda proveniente da ricchi e meno ricchi stranieri, in prima fila, naturalmente, ci sono gli italiani. C’è chi compra per i figli, spediti nelle scuole ed università britanniche nella speranza che non tornino più in patria e trovino un lavoro all’estero; c’è chi compra per investire nella speranza di affittare le abitazioni a connazionali ugualmente desiderosi di espatriare a gli inglesi e c’è chi compra perché ha deciso di trasferirsi all’estero. A Berlino succede più o meno la stessa cosa, ma a differenza di Londra la maggior parte degli acquisti immobiliari sono per investire, in parte anche perché la Germania è meno accondiscendente con gli stranieri del governo di Sua Maestà.
La Svizzera, Londra ed alcune città tedesche sono gli unici mercati che attirano capitali e gli unici dove il mercato immobiliare è in crescita, nel resto d’Europa i prezzi delle case scendono. Nella mitica Dordogne francese, colonizzata dagli inglesi all’inizio degli anni 2000, il mercato è fermo da almeno due anni e chi vuole tornare in patria o trasferirsi da qualche altra parte è disposto a vendere in perdita. Anche lungo la Costa Azzurra si possono comprare villette a buon mercato e poi c’è tutta la costa spagnola, le isole greche, le nostre coste, persino in Toscana i prezzi sono in picchiata.
Queste anomalie sono il prodotto del mercato globalizzato. Senza barriere i capitali migrano a piacimento attratti dai guadagni facili. Con i tassi d’interesse praticamente a zero da diversi anni; un mercato delle obbligazioni debolissimo, che non permette di intascare grossi guadagni a meno che non si sia disposti ad investire nei paesi “ad alto rischio” tipo la Grecia; un mercato azionario europeo pericoloso perché poco trasparente e condizionato dalla liquidità pompata dalla Banca centrale europea, l’investimento nel mattone sembra il più competitivo ed il mercato principe è Londra. Questa metropoli è infatti la meta sognata da tutti gli abitanti del villaggio globale, dai russi, che negli ultimi 10 anni ne hanno colonizzato interi quartieri, ai cinesi che acquistano senza battere ciglio case da 15 milioni di sterline a Kensington, fino agli europei in fuga da economie nazionali collassate.
Dall’inizio dell’estate i prezzi delle abitazioni in alcuni quartieri della capitale londinese è salito del 10 per cento, nel resto del Regno Unito invece i prezzi scendono, seguono la stessa traiettoria di quelli europei. Appartamenti, villette e persino garage si vendono in una settimana e spesso attraverso un’asta tra i potenziali compratori. E’ una gigantesca corsa dei topi, e molti parlano italiano.
Stiamo assistendo alla crescita esponenziale di una bolla immobiliare? E’ quello che molti pensano, a gonfiarla sono alcuni fattori anomali in un’economia stabile ma normali in questo sistema globalizzato drogato dagli steroidi monetari.
I soldi stampati dalla Fed e dalla Bce transitano attraverso le banche e finiscono nei mercati dove l’azionario è in crescita: Usa ed Asia, principalmente. Non aiutano le economie in crisi ma gonfiano le quotazioni di alcune imprese, molte di proprietà di ricche famiglie. I profitti vengono convertiti in mattoni londinesi. Poi ci sono le vendite o svendite dell’industria nostrana da parte delle famiglie che un tempo la guidavano, una parte di questi soldi vola a Londra. Questo è il mercato più costoso, dai 10 milioni di sterline in su.
Il mercato intermedio è composto da due sezioni, quella che va dai 3 ai 10 milioni è composta da chilavora in finanza: hedge funds, brokers, avvocati civilisti che lavorano in finanza o con la finanza e così via. Costoro trasformano i lauti guadagni prodotti dalla liquidita regalata dalla Fed e dalla Bce, dalla crisi del 2008 e del 2010 rispettivamente, in abitazioni londinesi. Poi c’è il mercato che va dalle 600 mila sterline ai 3 milioni. In questo troviamo i professionisti che hanno avuto la fortuna di acquistare una casa dieci anni fa e vogliono comprarne una più grande con l’aiuto delle banche o con i risparmi accumulati. Anche questo mercato è legato al settore finanziario.
Infine Cameron ha dato una grossa spinta al mercato più economico, quello che va dalle 75 alle 600 mila sterline, dove si accalcano tutti coloro che non hanno ancora acquistato una casa. Il governo concederà loro mutui con un deposito di appena il 5 per cento a tassi zero per i primi 5 anni. Un’offerta che ha fatto letteralmente esplodere questo segmento del mercato.
Naturalmente chi ci guadagna da questa bolla per ora è proprio il governo che impone ai compratori una tassa del 5 per cento sotto i 2 milioni di sterline e del 7 per cento sopra questa cifra. Chi ci perde sono gli inglesi ed i londinesi che non hanno nessun aiuto da mamma e papà per diventare proprietari. Negli anni Ottanta il costo medio di un’abitazione di 3 camere da letto era di 60 mila sterline oggi è di 300 mila ma gli stipendi medi sono cresciti molto meno e quindi è difficile per chi guadagna meno di 30 mila sterline l’anno acquistare una casa che costa più di 10 volte tanto, la proporzione non regge. Così si finisce per pagare l’affitto a qualche ricco investitore straniero che ha parcheggiato i suoi soldi a Londra.
Sia chiaro fino a quando la bolla esploderà…e non escluderei che qualche politico suggerirà di salvare chi ci è rimasto bruciato con i nostri soldi.

Boom dei prezzi sul Tamigi, ora si teme una bolla - repubblica.it


L’ALLARME

Cresce il rischio di una bolla immobiliare in Gran Bretagna. Un nuovo sondaggio di Nationwide mostra che i prezzi degli immobili a settembre sono cresciuti dello 0,9% su base mensile, +5% su anno, segnando il record degli utlimi tre anni. L’incremento è stato registrato in 13 regioni britanniche, ma è stata particolarmente forte nelle regioni del sud. A Londra i prezzi delle case sono saliti del 10% su base annua. Per evitare lo scoppio della bolla la Banca d’Inghilterra sta definendo un sistema di vigilanza per individuare i primi segnali di bolla e un piano di azione per intervenire al momento opportuno.