venerdì 22 novembre 2013

Rotta sulla Repubblica Dominicana -casa24.ilsole24ore.com


Un pied-à-terre ai Caraibi, nella terra scelta da Cristoforo Colombo come sede del suo primo grande insediamento coloniale nel Nuovo Mondo. Per chi è alla ricerca di investimenti immobiliari alternativi, la Repubblica Dominicana – l'Hispaniola delle cronache del celebre navigatore genovese – offre potenzialità ancora inesplorate, ma in prospettiva di interesse.
Il Paese, sotto la guida del presidente Danilo Medina, si è dato infatti un obiettivo molto ambizioso: raddoppiare entro cinque anni da 5 a 10 milioni il numero di turisti che decidono di spendere le vacanze su queste spiagge caraibiche. O di immergersi nelle atmosfere di inizio Cinquecento che si possono ancora respirare a Santo Domingo nel quadrilatero dell'antica colonia, dal 1990 considerato dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità. La strategia prevede massicci investimenti in infrastrutture, nuovi resort e riqualificazione delle aree urbane più degradate per fare della Repubblica Dominicana "la porta di ingresso" per l'America Latina.
Puntare sul turismo del resto è una mossa tanto lungimirante quanto obbligata per il Paese: il settore è già oggi la seconda componente del Pil nazionale, dietro alle esportazioni, con entrate nel 2012 per oltre 4,5 miliardi di dollari, ma è quella con le maggiori possibilità di crescita se, come appare intenzionato a fare, il Governo proseguirà con decisione sulla rotta della valorizzazione delle proprie offerte.
Nell'ottica di chi guarda al locale mercato immobiliare, la logica a favore di un possibile investimento non sta dunque solo nella possibilità di acquistare una casa di mare ai Caraibi, ma di puntare anche su un possibile e graduale apprezzamento dell'immobile man mano che il processo di apertura al turismo internazionale proseguirà. Già oggi la Repubblica Dominicana è meta di un grosso flusso di turisti canadesi e nordamericani, ma ora il Governo mira ad attrarre maggiori flussi anche dall'Europa da una parte e dal resto del Sud America dall'altra, puntando anche sull'attrattiva offerta dal minore costo della vita rispetto a Paesi come il Brasile, dove l'inflazione è ormai da tempo diventata un serio problema.
A livello di prezzi, la Repubblica Dominicana appare ancora vantaggiosa anche per il settore dell'immobiliare. Secondo i dati forniti dall'agenzia Juan Perdomo Century 21 (juanperdomo.com), un metro quadrato nella capitale Santo Domingo costa 1.200 dollari (893 euro) e lo stesso prezzo si trova a Puerto Plata, la seconda città del Paese, dotata di un proprio aeroporto, costruita su una costa con oltre cento chilometri di spiagge. Puerto Plata vanta anche la teleferica – di costruzione italiana – più grande della regione caraibica che collega l'abitato con la collina di Isabel de Torres dove si trova un'imponente statua del Cristo redentore.
Oltre che su ottime spiagge, Puerto Plata può contare anche su molte attrattive turistiche, fra cui le cascate di Hamadagua, dove i turisti possono gettarsi nell'acqua da 27 diversi livelli, oppure Ocean World, dove è possibile interagire con i delfini. La promozione turistica per l'intera provincia di Puerto Plata è stata affidata a un italiano, Lorenzo Sancassani, un uomo d'affari che si è trasferito nell'isola ormai da 30 anni e che in passato ha contribuito al lancio della vicina Cabarete come meta ideale per gli amanti del surf. Proprio a Cabarete, dove è stata inventata la variante del kitesurf e dove si tengono regolarmente campionati internazionali, i prezzi degli immobili salgono a 1.500 dollari (1.116 euro) al metro quadrato, e la stessa valutazione si trova anche a Punta Cana e La Romana.
Il prezzo più alto, pari a 1.600 dollari al metro quadrato (circa 1.190 euro), si trova invece a Las Terrenas, altra splendida località adagiata sulle sponde del Mar dei Caraibi che per ora ha resistito all'invasione dei maxi-resort ed è riuscita ancora a mantenere in parte un'atmosfera da vecchia città di pescatori.

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