mercoledì 6 novembre 2013

De Blasio nuovo sindaco di New York, il dopo Bloomberg passa anche dall'immobiliare -ilghirlandaio.com


Il democratico italo-americano Bill de Blasio è il successore di Bloomberg. Inviso all'establishment del real estate locale, vive a Brooklyn in una villetta da 1,1 milioni di dollari

(Il Ghirlandaio) New York, 6 nov. Bill de Blasio è il successore di Michael Bloomberg alla guida di New York, anche se prenderà ufficialmente l’incarico il prossimo 31 dicembre. De Blasio che è il primo italo-americano democratico ad essere eletto a New York, ma non il primo in assoluto con origini italiane a salire in sella della locomotiva economica d’America. Prima di lui i nomi più celebri sono stati quelli di Rudolph Giuliani e del leggendario Fiorello La Guardia a cui è dedicato uno degli aeroporti della città.

All’establishment, il Real Estate Board of New York ade sempio, de Blasio non piace particolarmente: non è uno di loro e dovrà dimostrare che la sua agenda politica può portare benefici anche alla “upper-middle class”, la classe medio alta di Manhattan.

Curiosità immobiliare: de Blasio vive in una villetta da 1,1 milioni di dollari a Park Slope, a Brooklyn, una zona non vicinissima al centro (mezzora di metropolitana) ma molto in voga tra le star e la classe medio alta in cerca di un posto elegante, non caotico e vicino al verde.
L’EREDITA’ DI BLOOMBERG
Una volta a City Hall, il neo sindaco dovrà fare i conti con un’eredità pesante e difficile da portare avanti: Bloomberg ha raggiunto obiettivi importanti e ha traghettato la città attraverso la drammatica crisi di cinque anni fa, innescata dall’esplosione della bolla immobiliare e dai collasso del mercato dei mutui. Durante il periodo più buio della tempesta finanziaria i prezzi delle case a New York calarono bruscamente, come nel resto del Paese, e le foreclosure (pignoramenti di immobili per mancato rimborso dei mutui) aumentarono bruscamente.

Lo scenario sta cambiando rapidamente e, anche se le case disponibili sono in calo (nel secondo trimestre mai così poche da 13 anni a oggi), le vendite non ristagnano. Anche i prezzi sono in rialzo (+3,3% il mese scorso). Un recente studio mostrava che il costo medio di un appartamento a Manhattan è salito dell’1% rispetto all’anno scorso a 1,45 milioni di dollari, ma a Downtown (dove si trovano Wall Street, i quartieri finanziari e quelli più di moda) la cifra sale a 4,8 milioni di dollari, il 33% in più. Il prezzo medio dei condomini è salito nei tre mesi conclusi a giugno del 4,3% a 865.000 dollari.

Il “curriculum” di Bloomberg è difficile da eguagliare anche per quanto riguarda l’occupazione: in giugno a New York i posti di lavoro sono cresciuti del 7,7% rispetto al minimo post-recessione del novembre 2009 (da 3,67 milioni a 3,95 milioni), 145.000 nuovi salariati in più rispetto al picco di agosto 2008. A questo si aggiungono gli sforzi fatti per migliorare la mobilità cittadina e rendere più efficienti gli spostamenti di 8,2 milioni di residenti e 52 milioni di turisti all’anno: al di là della trasformazione della Highline, la ferrovia soprelevata di Manhattan ormai in disuso da anni, in un parco cittadino, Bloomberg ha fatto costruire circa 640 chilometri di piste ciclabili e rafforzato i trasporti cittadini. Cambiamenti fondamentali soprattutto in un momento in cui, a causa dell’aumento dei prezzi delle case, i newyorkesi valutano sempre più spesso l’ipotesi di lasciare Manhattan per spostarsi negli altri borough, Brooklyn e Queens in testa.

Il prossimo sindaco dovrà dunque proseguire sulla strada imboccata dal predecessore e cavalcare la ripresa del real estate. Il possibile problema potrebbe venire dal fatto che, stando agli ultimi indicatori macroeconomici, i progressi del mercato immobiliare potrebbero rallentare o comunque essere discontinui: le vendite di case esistenti, per fare un esempio, sono calate dell’1,9% a settembre dopo i buoni risultati della prima metà dell’anno.

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