domenica 22 settembre 2013

“L’Italia non si salva se non si fa ripartire il settore immobiliare” di Sibilla Di Palma - repubblica.it

INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL NOTARIATO, D’ERRICO: “PER NOI UN CALO DEL FATTURATO FINO AL 50 PER CENTO, NON SOLO PER COLPA DEL MATTONE MA ANCHE DELLE SOCIETÀ”


Roma L a crisi dell’immobiliare sta frenando la ripresa economica, ed è per questo che occorre agire per via normativa sul settore. È la convinzione di Maurizio D’Errico, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, una categoria a sua volta fortemente penalizzata dalla paralisi del mattone. L’Italia è in recessione e l’immobiliare vive una delle sue crisi più profonde. Questa situazione sta impattando anche sul vostro business? «Questa crisi è molto invasiva forse perché l’Italia vive da sempre sul mattone, e con l’immobiliare fermo e il denaro che non circola abbiamo subito una contrazione dell’attività del 50% negli ultimi cinque anni. Da sottolineare poi che in questo periodo abbiamo dovuto fare i conti anche con il blocco dei movimenti societari. Per capire la gravità della situazione, basta dire che attualmente un quinto del notariato ha i requisiti per ricevere l’assegno di integrazione economica che viene erogato al fine di mantenere aperto e funzionante lo studio nel territorio. La situazione è inoltre diventata preoccupante dato che eroghiamo a favore dei professionisti che esercitano in località svantaggiate. La situazione è inoltre diventata preoccupante anche per i nostri collaboratori, circa 48mila persone, per le quali stiamo ricorrendo alla cassa integrazione». A suo modo di vedere quali misure possono essere messe in campo per far ripartire il Paese? «Abbiamo sviluppato una serie di proposte
da presentare al Governo sul settore abitativo. Una di queste è incentivare il rent to buy, detto anche “affitto con riscatto”, che potrebbe rappresentare una valida alternativa al finanziamento bancario in una fase di restrizione nell’erogazione del credito. In sostanza, la formula prevede la possibilità di sottoscrivere un contratto di locazione, con l’opzione che in futuro si potrà acquistare l’immobile detraendo dal prezzo di acquisto le rate corrisposte per l’affitto. Inoltre, al compratore e al venditore verrebbe concesso un credito sulle imposte versate durante la locazione». Recentemente è stata avanzata da più parti la proposta di favorire la cartolarizzazione dei mutui per liberare capitale in capo alle banche, coinvolgendo nell'operazione la Cassa depositi e prestiti. Come vedete questa ipotesi? «Siamo molto favorevoli a questa soluzione perché consentirebbe di riattivare il ciclo del credito che si è interrotto con la crisi, con ricadute positive per tutta l’economia italiana ». Eppure le cartolarizzazioni sono finite all'indice quando è scoppiata la bolla dei subprime americani... «Conosciamo la crisi americana che per il 12% era dovuta a frodi. La cartolarizzazione in sé non è un male, a patto che lo strumento venga utilizzato in situazioni circoscritte e non a fini speculativi. Riteniamo che si possano minimizzare i rischi, a tal fine il notariato potrebbe essere disponibile a rafforzare la garanzia, a chi rileva i crediti, che i beni sottostanti sono liberi da gravami o ipoteche». Qui sopra, Maurizio D’Errico, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato

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