giovedì 1 agosto 2013

Dubai, riparte la speculazione immobiliare - lindro.it



Dubai - Nella calda città emirata la crisi economica degli ultimi anni è ormai un ricordo. Ogni giorno si aprono nuovi cantieri e sembra essere ritornata la speculazione immobiliare che ha caratterizzato lo sviluppo frenetico della città, portando con se nuove opportunità di investimento ma anche grandi pericoli. 
Il Dubai Land Department ha pubblicato recentemente alcune stime secondo le quali i capitali investiti nel mercato immobiliare dell’Emirato hanno raggiunto  53 miliardi di dhiram nella prima metà del 2013. Secondo il Dubai Statistic Center, il prodotto interno lordo dell’emirato è cresciuto del 4,4%  a/a nel 2012 e l’outlook sembra essere molto positivo anche per il 2013. Nel suo ultimo rapporto sugli Emirati Arabi Uniti il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sottolinea che «il mercato immobiliare degli Emirati Arabi Uniti è in fase di ripresa».
Il modello di economia aperta di Dubai ha sfruttato il recupero dei mercati finanziari internazionali e il quantitative easing in atto dalle principali Banche centrali dell’ultimo anno. Secondo un rapporto pubblicato lo scorso lunedì da CBRE Consulting, il mercato immobiliare di Dubai ha recuperato oltre il 50 per cento dai minimi registrati durante la crisi del 2008-2009, mentre gli affitti residenziali  sono saliti di oltre il 30 per cento negli ultimi 12 mesi. La società di consulenza sottolinea che il settore residenziale ha mantenuto uno slancio positivo nei fondamentali di mercato. Tuttavia, ‘vi è un minimo di preoccupazione’ in quanto il settore residenziale di Dubai mostra crescenti segnali di ‘surriscaldamento’ con tassi di locazione e di vendita in aumento troppo velocemente per essere giustificati dal contesto economico attuale. «Uno dei fattori chiave di questo cambio di rotta negli ultimi 18 mesi, è stato il sostanziale ritorno di investimenti stranieri nell’emirato». Secondo i dati provenienti dal Dubai Land Department, Il primo trimestre del 2013 ha visto un totale di 3.547 transazioni residenziali con un valore di 4,7 miliardi di dhiram, in forte crescita rispetto alle 2726 transazioni registrate nel 1 ° trimestre 2012 per un  valore di 3,1 miliardi di dhiram.
Un evento significativo sarà la scelta, nel novembre di quest'anno del World Expo 2020, un’esposizione quinquennale della durata di 6 mesi che attrae milioni di visitatori verso la città ospitante. Dubai è attualmente candidata ad ospitarlo e mira a raddoppiare il numero di visitatori annuali a 20 milioni di persone entro il 2020. Nel caso in cui Dubai dovesse ospitare la fiera, l’evento sarà visto dagli investitori come un ulteriore fattore positivo per lo sviluppo economico dell'emirato e del mercato immobiliare. Inoltre, Dubai e le sue società statali dovranno affrontare il rifinanziamento di circa $ 50 miliardi di dollari di debito in scadenza tra il 2014 e il 2016, tra cui un rimborso 20 miliardi di dollari dovuti al salvataggio di Abu Dhabi. Secondo alcuni esperti, gran parte o l’intero ammontare di debito dovrebbe essere reinvestito in titoli di nuova emissione, aumentando ulteriormente la fiducia e la liquidità nel settore immobiliare della regione.
La presenza di aziende italiane nella principale filiera delle costruzione si è rafforzata con la ripresa del settore. «L'Italia negli ultimi anni si è posizionata come primo paese partner in termini di metri quadri occupati ed aziende partecipanti». Di recente, il Governo di Dubai ha anche annunciato un nuovo insediamento urbano, chiamato Sheikh Mohammed bin Rashid City, frutto di una joint venture tra Dubai Holding e Emaar Properties.
Nei prossimi mesi, i costruttori locali potrebbero decidere di emettere nuovi titoli di debito per finanziari alcuni nuovi progetti e secondo indicazioni di mercato potrebbero incontrare una forte domanda da parte degli investitori, nonostante la crisi di alcuni anni fa. La parziale fuoriuscita delle banche europee dalla regione ha ridotto il numero di istituti di credito coinvolti, mentre molte banche locali hanno come obiettivo diversificare la loro esposizione nella regione. La Banca centrale degli Emirati Arabi sta elaborando alcune regole per limitare l'esposizione degli istituti di credito alle attività collegate allo Stato, il quale detiene grandi partecipazioni nei principali costruttori immobiliari di Dubai. Per questo motivo, il mercato obbligazionario della regione sarà destinato a svolgere un ruolo più importante nei prossimi anni, dando agli investitori regionali l'accesso a una gamma più ampia di crediti, dopo essere stati costretti a concentrarsi in gran parte del debito bancario negli ultimi anni.
Emaar Proprietis, il più grande costruttore di Dubai - ideatore della torre più alta del mondo, il Burj Khalifa - ha annunciato diversi nuovi progetti per quest'anno. La società ha di recente pubblicato i risultati del secondo trimestre del 2013, sottolineando che le vendite totali di immobili a Dubai per il primo semestre dell'anno è stato del 6,3 miliardi di dirham, quattro volte la cifra nel corso dello stesso periodo del 2012.
Il mercato immobiliare è stabile nell’intera regione dei Paesi del Golfo, in crescita in particolare in Qatar e Arabia Saudita. Nella penisola araba i volumi delle transazioni sono aumentati del 11 per cento nel primo semestre del 2013 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  In Qatar, Secondo Deloitte Real Estate, il governo ha in programma di investire oltre 200 miliardi di dollari entro il 2022 per ospitare il Campionato mondiale di calcio. Gli esperti della società di consulenza prevedono che i nuovi investimenti porteranno con sé anche un significativo aumento della domanda di alloggi. Il Qatar Tourism Authority prevede di investire circa 20 miliardi di dollari su infrastrutture turistiche. Questa crescita creerà anche opportunità nel settore commerciali.
Gli investitori arabi giocano un ruolo fondamentale nella stabilizzazione del mercato immobiliare globale e in particolare nella penisola mediorientale. La primavera araba degli ultimi anni e le tensioni in atto in Medio Oriente hanno favorito il real estate nei Paesi del Golfo. Lo stesso Primo Ministro degli Emirati, Mohammed bin Rashid al-Maktoum, ha dichiarato che sono circa 30 miliardi di dirham (8,2 miliardi dollari) i capitali affluiti nel Paese nel corso degli ultimi due anni dagli Stati colpiti dalle rivolte della primavera araba. La maggior parte dei capitali, provengono da Egitto, Tunisia, Siria, Yemen e altri paesi arabi in cerca di porti sicuri dopo la crisi politica ed economica scoppiata nei primi mesi del 2011. Non a caso, recentemente nei Paesi limitrofi si è corso ai ripari, ad esempio la Turchia ha modificato la propria legislazione per incoraggiare gli investimenti immobiliari da parte di cittadini del Golfo e del Medio Oriente.

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