mercoledì 15 maggio 2013

La cruda realtà dei numeri di Valerio Angeletti, presidente nazionale Fimaa by Monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14695
La cruda realtà dei numeri

15/05/2013
Con la presentazione del Rapporto immobiliare 2013 da parte dell’Agenzia delle entrate (già Agenzia del territorio), in collaborazione con l’Abi, sembra che tutti i media abbiano scoperto una pesante realtà che, mese dopo mese, trimestre dopo trimestre, Fimaa e tutte le altre associazioni del comparto immobiliare hanno lamentato, evidenziato e gridato, cercando di far porre l’attenzione su un settore in crescente difficoltà pur se vitale per l’economia italiana.

Il calo delle transazioni immobiliari non è solo un numero, una statistica, ma è un dramma sociale proprio perché la casa è il primo investimento degli italiani.

Dietro ogni singola compravendita non effettuata c’è la mancata soluzione di un problema abitativo, ci sono una serie di professionisti che non lavorano (promotori, architetti, notai, agenti immobiliari ecc.), c’è un’impresa edile che non lavora, ci sono delle imposte, tante forse troppe, che non vengono pagate.

Ma soprattutto nasce in ogni proprietario di casa, un senso di frustrazione, una sensazione di impoverimento e di inutilità dei tanti sacrifici fatti negli anni.

I nostri colleghi agenti immobiliari raccolgono giornalmente richieste di soggetti che intendono acquistare un alloggio e che poi sono costretti a rinunciare avendo trovato la porte del credito serrate.

Occorre uno sforzo, un grandissimo sforzo da parte della politica, da parte degli Istituti di credito, da parte di tutti noi operatori del comparto per far ripartire gli appalti, le ristrutturazioni sia degli immobili pubblici che privati, per riaprire il canale del credito nel settore, per avviare nuove iniziative di nicchia ma con più fantasia e coinvolgimento, soprattutto per cercare di trasferire una fiducia che sembra persa.

Sembra solo persa perché il 2013, che dai nostri riscontri capillari sul territorio evidenzia ancora uno stato di ulteriore appesantimento, presenta però un trend negativo meno penalizzante.

Quindi se è vero che la discesa nel primo trimestre è meno forte tale rallentamento può essere solo il preludio per una lenta ma inevitabile ripresa.

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