domenica 12 maggio 2013

Crollo del mercato immobiliare: quali sono le ragioni? Colpa dell’IMU? di Valentina Pennacchio forexinfo.it


Il crollo del mercato immobiliare è innegabile. Secondo i dati ISTAT (aggiornati ad aprile 2013) il terzo trimestre del 2012 ha registrato un calo pari al 23,1% rispetto allo stesso periodo del2011. In particolare:
  • gli immobili “ad uso abitazione ed accessori" (93,3% delle compravendite) hanno subito un crollo del 23,6%;
  • gli immobili “ad uso economico” (6% delle compravendita) hanno subito un crollo pari al 25,7%.
livello geografico la contrazione è stata così ripartita:
  • Isole: -24,4%;
  • Nord-Est: -23,3%;
  • Centro: -22,5%
  • Nord-Ovest: -20,9%;
  • Sud: -17,2%.
Questo trend negativo era stato anticipato dall’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate, un mese prima, secondo cui il mercato immobiliare è tornato ai livelli del 1985. Ma quali sono le ragioni del crollo del mercato immobiliare? Colpa dell’IMU? Scopriamolo.

I motivi di un crollo

Secondo il Codacons, l’imputato n. 1 del crollo del mercato immobiliare è l’IMU:
“Molte famiglie sull’orlo del fallimento e tassate dall’IMU vorrebbero anche vendere le loro case, ma per le stesse ragioni non trovano chi le vuole comperare. Inevitabile, quindi che siano costretti o a svendere le loro abitazioni abbassando i prezzi o, se non sono pressati dai debiti, a tenerle loro malgrado in attesa di tempi migliori. Ecco perché il crollo delle compravendite è per il momento più alto del calo dei prezzi”.
L’auspicio del l’associazione dei consumatori è quindi quello per cui
“il Governo deve intervenire abbassando l’IMU sulla prima casa e compensando il minor gettito con l’innalzamento dell’aliquota base sulle terze case e sulle case sfitte”.
Sicuramente l’IMU peggiora la situazione, soprattutto per quanto concerne i capannoni industriali e agricoli, le cui aliquote dovrebbero aumentare con un nuovo smacco per la crisi e il lavoro, ma dietro il crollo del mercato immobiliare si cela solo l’IMU?

Colpa solo dell’IMU?

Evidentemente no, sia perché la crisi del mercato immobiliare è iniziata primadell’introduzione dell’IMU, sia perché anche i mutui sono in caduta libera- 39,5% nei primi nove mesi del 2012 (contrazioni maggiori nelle Isole e al Sud), soprattutto perché le Banche non lo concedono.
La crisi, la disoccupazione, la diffusione dei contratti flessibili incide sulla decisione della banca di non concedere il mutuo o, secondo il Codacons, di concederlo “con spread assurdi ed inaccettabilial limite dell’usura”, aumento della quota di contanti ed il rapporto rata reddito famigliare.
Le condizioni della banca, per proteggersi dall’insolvenza, sono troppo restrittive:
“Se prima della crisi bastava che il mutuo fosse pari all’80% al valore dell’immobile, oggi le banche erogano con il 60%. Se prima della crisi bastava che il rapporto rata reddito famigliare non superasse il 30 %, oggi ti chiedono un reddito di quattro volte la rata. Per non parlare deglispread superiori al 3% che rendono insostenibili i mutui nel lungo periodo, salvo portabilità. Bisogna intervenire sul sistema bancario per impedire tassi di interesse al limite dell’usura”.

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