domenica 28 aprile 2013

Imu: è incertezza tra delibere comuni e attesa nuovo governo Comuni possono cambiare aliquote fino al 16 maggio;i Caf sono in difficoltà (ANSA)


NSA) - ROMA, 27 APR - La stagione dell'Imu inizia in piena incertezza. E' una vera e propria corsa ad ostacoli quella che si preannuncia per il contribuente alle prese con i calcoli dell'imposta da pagare. Mentre il termine di pagamento si avvicina, non c'é solo l'incognita sulle possibili modifiche che potrebbero arrivare dal nuovo governo, visto che il termine di pagamento si avvicina. A creare qualche difficoltà sono anche le novità introdotte con il decreto sul pagamento dei debiti della Pa che, per dare maggiore tempo ai comuni, ha concesso loro la possibilità di modificare le aliquote entro il 16 maggio mentre lo scorso anno avevano potuto farlo entro il 23 aprile. E c'é anche chi nel frattempo punta il dito contro ipotesi 'radicali' di modifica: tipo la restituzione e la cancellazione dell'imposta. Un'ipotesi che - secondo il Nens - finirebbe per favorire i contribuenti più ricchi che da soli pagano circa il 44% dell'imposta sulla prima casa. Il contribuente avrà così un tempo davvero limitato (fino al 17 giugno) per fare i calcoli e pagare il dovuto, perché - prevede la legge - deve tener conto delle eventuali modifiche introdotte. I tempi stretti stanno però già creando qualche difficoltà alla più potente macchina organizzativa che si nuove attorno al fisco, quella dei Caf. Sono loro che compilano la gran parte dei moduli ed hanno già fatto scattare un pre-allarme, rinviando la compilazione dei moduli a quando il quadro sarà più chiaro. "E' partita la macchina per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi e la gente viene già da noi per sapere dei pagamenti - spiega il presidente della Consulta del Caf, Valeriano Canepari - C'é grande incertezza. Siamo in attesa di capire se ci sono decisioni di cambiamento da parte del futuro governo. Ma, comunque, lo slittamento al 16 maggio delle possibili modifiche dei comuni ci sta creando negatività gestionali. Sarebbe stato molto meglio usare la regola del passato, cioé far pagare al primo acconto la metà di quanto versato nell'anno precedente". L'incrocio delle due modifiche - quella decisa dai comuni e quella ipotizzabile dal nuovo governo - metterebbe a dura prova i contribuenti alle prese con i calcoli. Inoltre, in attesa che possano concretizzarsi sorprese positive, come una riduzione dell'imposta data magari dal raddoppio delle detrazioni, è invece concreto il rischio di novità negative. Già perché quest'anno il gettito va a finire per gran parte ai comuni (tranne che per gli immobili industriali) e questi hanno una doppia possibilità di modifica: oltre al 16 maggio il decreto sui Debiti Pa prevede anche la scadenza del 16 novembre per cambiare le aliquote. La norma non spiega se il ritocco può essere fatto una sola o due volte. Al momento, però, questa opportunità non sembra esclusa tanto che il Caf Cia ha paventato espressamente un doppio ritocco di aliquota con un aggravio che potrebbe sfiorare i 700 milioni di euro in più.(ANSA).

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